Dopo 30 anni si apre un nuovo scenario sul caso della foresta di Rendlesham e a quanto pare, il caso preso in seria considerazione dagli ufologi come una prova concreta dell'interazione aliena, sembra rivelarsi un falso. Le dichiarazioni arrivano dall'allora comandante della base USAF di allora. Stiamo parlando del colonnello Conrad che da deciso di parlare dopo 30 anni di silenzio.
Dopo la smentita dei giorni scorsi del presunto (l'autore dovrebbe ripetere la creazione per esser certi) falso riguardante la foto simbolo dell'UFO triangolare dell'ondata di avvistamenti in Belgio del 1990, arriva ora il ridimensionamento del famoso atterraggio UFO avvenuto nel dicembre del 1980 a Suffolk, nei pressi della foresta di Rendlesham. E le dichiarazioni arrivano dall'allora comandante della base USAF di allora. Stiamo parlando del colonnello Conrad che da deciso di parlare dopo 30 anni di silenzio. All'epoca dell'avvenimento, Conrad era comandante delle basi di Woodbridge e Bentwaters, nei pressi di Ipswich, sede in quel periodo della conservazione di armi nucleari. Dopo l'avvistamento nel Natale del 1980 di luci misteriose nei cieli sopra la foresta di Rendlesham e dopo una serie di rapporti avvenuti in una seconda notte e provenienti dai suoi uomini, Conrad decise di indagare. Durante il giorno, entrò nella foresta e si recò dove erano state viste le luci e dove erano stati trovati segni sugli alberi e sul terreno, indicando di conseguenza un possibile atterraggio di una nave spaziale.
Appena viste le "prove", Conrad le definì "banali". Tuttavia, tornò alla base e reclutò i suoi migliori ufficiali dediti alla sicurezza e ritornarono la sera stessa per indagare.
Il gruppo, armato con un contatore Geiger, telecamere e dispositivi per la visione notturna, analizzò il "sito d'atterraggio". Dopo aver riscontrato alcunchè di sospetto, la maggior parte della squadra fa ritorno alla base nella tarda notte. Rimasero in pochi, tra cui il suo vice il tenente colonnello Charles Halt, il quale rimase lì in perenne contatto via radio con il suo superiore.
Quello che segue è il resoconto di ciò che accadde dopo che Halt ebbe alimentato le voci di un atterraggio UFO. Per radio riferì di molte luci viste sia a terra che in cielo.
Dall'abitazione posta all'interno della base, il comandante e sua moglie uscirono per andare alla ricerca delle luci dopo aver sentito il racconto dell'avvistamento. Altri ufficiali della base - e le loro mogli - fecero la stessa cosa. Ma nonostante la notte fosse chiara e senza nuvole, non videro nulla di sospetto.
Il tenente colonnello Charles Halt, alcuni giorni dopo, presentò un rapporto dell'incidente al Ministero della Difesa inglese e da allora va in giro a dichiarare che le luci che vide fossero di "origine extraterrestre", accusando i servizi di sicurezza di USA e Gran Bretagna di "cover up".
Il colonnello Conrad, che quando accadde il fatto ritornò a casa convinto di non aver visto nulla di anomalo, rimase in silenzio.
Ora, dopo oltre 30 anni, ha fornito una serie di dichiarazioni circa gli avvistamenti al dottor David Clark, accademico presso la Sheffield Hallam University e consulente sugli UFO presso i National Archives - che questa settimana rilascerà alcuni documenti del Ministero della Difesa inerenti l'incidente.
"Non abbiamo visto nulla sia in cielo che in terra che somigliasse alle descrizioni fatte dal colonnello Halt", ha riferito Conrad.
In un pesante e schiacciante atto d'accusa, Conrad ha dichiarato: "avevamo persone in grado di convalidare la narrazione di Halt, ma nessuno di loro ha mai convalidato il racconto".
Conrad ha poi detto che non c'erano "prove concrete" di alcunchè di sospetto.
All'inizio fu detto che il contatore Geiger rilevò delle letture sopraelevate, ma successivamente si riscontrò che diedero valori di radiazione di fondo "normali".
Conrad va giù duro nei confronti dell'ex vice Halt e afferma: "dovrebbe vergognarsi e sentirsi in imbarazzo per aver detto che il suo Paese e l'Inghilterra abbiano cospirato per ingannare i propri cittadini su questo problema. Lui lo sa molto bene".
L'ex comandante della base contesta anche le affermazioni fatte da un altro testimone, il sergente Jim Penniston che era andato nel bosco la prima notte degli avvistamenti e da allora ha sempre dichiarato di aver toccato un astronave aliena. Secondo Conrad l'incidente di Rendlesham Forest è tutto da considerarsi una bufala.
Secondo Conrad l'avvistamento era da rifersi ad una "palla di fuoco" oppure alla luce del faro di Orford Ness, a circa cinque miglia di distanza. Conrad continua affermando che i colpevoli della bufala avrebbero successivamente ingannato con notizie false i colleghi, tra cui alcuni che hanno continuato a mantenere posizioni di rilievo nelle forze armate degli USA.
Il dottor Clark, che è uno scettico sulle tematiche UFO, crede che il tenente Halt abbia avuto una qualche forma di illusione ottica e che la sua affermazione e quella del sergente Penniston siano diventate sempre più estreme nel corso degli anni, facendo aumentare la speculazione sugli avvistamenti.
Inoltre Clark afferma: "nessuno mette in dubbio, men che meno Conrad, che Halt e i suoi uomini abbiano visto qualcosa nel bosco. Ebbero una esperienza straordinaria. E questa esperienza rimarrà straordinaria indipendentemente dal fatto che in ultima analisi, come suggerito, si potesse trattare di un faro o di un bracconiere di lanterne. Ma, il colonnello Conrad fu il responsabile dell'unica indagine corretta dell'incidente. Andò a vedere se c'era qualcosa da guardare. Non vedo il perchè non abbia visto nulla".