Il TR-3B sarebbe stato concepito nel tentativo di replicare un avionica extraterrestre. Si tratterebbe di un triangolo volante di grandi dimensioni (100 metri di lunghezza) mosso da un sistema high tech.
Sotto l’egida del fantomatico “Progetto Aurora” infatti non si nasconderebbe un ennesimo caccia Stealth come il l’F-117, ma una “Astronave Madre” sostenuta (ma non propulsa) da un sistema capace di alterare la gravità. Al centro del TR-3 infatti troverebbe alloggio un acceleratore circolare al plasma, capace di raggiungere 50.000 giri al minuto. Al suo interno verrebbe iniettato del plasma a base di mercurio, riscaldato a 150 gradi Kelvin e pressurizzato a 250.000 atmosfere, che così stimolato provocherebbe anomalie gravitazionali nelle sue immediate vicinanze. Tale meccanismo, denominato MFD (ossia “Magnetic Field Disruptor”, interruttore di campo magnetico), non creerebbe una vera e propria antigravità, quanto una diminuzione dell’efficacia dell’attrazione gravitazionale della Terra sulla massa degli oggetti circostanti, che verrebbe ridotta dell’89% circa. Con un peso così ridotto, manovrabilità e velocità del velivolo sono altissime. Il TR-3B verrebbe però solo sollevato dal sistema MFD, mentre a dare propulsione penserebbero tre ugelli di scarico, posti uno su ogni angolo, alimentati da un composto di idrogeno (o metano) ed ossigeno.
Il reattore riscalderebbe l’idrogeno liquido, iniettando poi l’ossigeno liquido nell’ugello supersonico, in modo che entrambi vengano combusti contemporaneamente nei postbruciatori. Queste informazioni sono state diffuse da Edgard Fouche, che oltre aver lavorato per anni quale esperto di avionica per l’Aeronautica USA, ha parlato con molti addetti allo sviluppo di tali mezzi, le cui competenza e credenziali sono state accertate, accertando come non solo tali aviomezzi esistano, ma sarebbero operativi da tempo su impieghi per lo più militari.
Per anni sono trapelate indiscrezioni secondo le quali le Forze Armate americane, attraverso operazioni oscure, avevano perfezionato velivoli supersegreti ad anti-gravità. I suoi contenuti si riferiscono allo sbalorditivo cover-up attuato, sin dalla fine degli anni '40, dal gruppo occulto MJ-12 e rivela, per la prima volta, informazioni riservate su tecnologie derivate da progetti di retroingegneria su scafi alieni recuperati.
Al TR-3B, di forma triangolare, sono stati attribuiti diversi recenti avvistamenti UFO, eppure fu costruito con materiali disponibili già nei primi anni '80. Il nome in codice del velivolo TR-3B è "Astra". I voli di collaudo del ricognitore tattico sarebbero avvenuti nei primi anni '90 all'interno di Dreamland - l'Area 51.
Il TR-3B, progetto da 3 miliardi di dollari, si è librato nel più completo silenzio, stazionando per 10 minuti sopra Groom Lake, per poi atterrare verticalmente. Durante la dimostrazione sprigionava dallo scafo una luce blu argentea. Una tecnologia che alcuni ricercatori ritengono sia stata sviluppata dalla retroingegneria di velivoli alieni e di programmi come l'SR-74 e l'SR-75. Un'istantanea del velivolo venne scattata da un apparecchio fotografico digitale montato su un aereo da trasporto C-130, ai cui comandi si trovava un sergente incaricato delle Operazioni Speciali dell'Air Force.
La struttura esterna polimerica del TR-3B, insieme alla sofisticata avionica, reagirebbe alle stimolazioni elettriche e, cambiando colore, riflettere e assorbire le onde radar, facendolo apparire come un piccolo aereo o un cilindro volante. Sarebbe inoltre in grado di falsare e confondere le ricezioni radar, mimetizzando la propria presenza con echi radar associabili a uno o più aerei ed in diverse posizioni. Sarebbe infine capace di seguire un bersaglio ad altissime quote per giorni o settimane, qualora necessario.Un acceleratore di plasma ad anello, lo MFD (Magnetic Field Disruptor - interruttore del campo magnetico), a base di mercurio e lubrificato con bario, calcio e oro, circonderebbe il compartimento girevole di coda. Ai laboratori di Sandia e Livermore sarebbe stato affidato lo sviluppo della retroingegneria tecnologica dell'MFD. Sembra che il governo sia disposto a prendere ogni misura per salvaguardare questo progetto.
Il dispositivo in questione sarebbe capace di generare un campo magnetico rotante (grazie al superplasma conduttivo), interrompendo o neutralizzando gli effetti della gravità su di un oggetto con valori fino all'89%. La spinta del TR-3B verrebbe fornita da tre propulsori multicomando montati ad ogni angolo inferiore della piattaforma triangolare, alimentati da un propellente a base di idrogeno o metano e ossigeno.Il velivolo usufruirebbe di tre sistemi propulsivi: all'interno dell'atmosfera grazie ad un reattore nucleare, volando orizzontalmente o verticalmente ad una velocità pari a Mach 9; nell'alta atmosfera con la propulsione a idrogeno; in orbita, bruciando insieme idrogeno e ossigeno.Non si tratta di antigravità. Quest'ultima, infatti, fornisce una forza repulsiva che può essere usata per la propulsione.
Diversamente, l'MFD crea un'interruzione del campo gravitazionale terrestre al di sopra di una massa grazie all'acceleratore circolare. La massa di quest'ultimo e quella intera del velivolo verrebbero ridotte quasi del 90%, rendendo il veicolo tanto leggero da consentirgli manovre superiori rispetto ad ogni altro aereo convenzionale, ad eccezione degli UFO. Il TR-3B è una piattaforma di ricognizione ad autonomia "indefinita", in quanto spinta inizialmente da un reattore nucleare.
LA TECNOLOGIA ALIENA DEL PIANETA TERRA
Molti avvistamenti di UFO triangolari non sarebbero, dunque, attribuibili a velivoli alieni bensì all'ultra top secret TR-3B. La NSA, l'NRO, la CIA e l'USAF avrebbero ideato un gioco di copertura sfruttando la nomenclatura aerea, creando il TR-3, modificato dal TR-3A, dal TR-3B, e dal Teir 2,3,4, con suffissi come più o meno aggiunti per confondere le idee. Ciascuna di di tali sigle, infatti, rappresenta un aereo differente e non lo stesso velivolo aerospaziale. Un TR-3B corrisponde ad un Teir 3B quanto una banana ad una mela. Alcuni di questi apparecchi sarebbero manovrati dall'uomo, altri no. La tecnologia umana si è sviluppata così rapidamente in questo secolo da lasciare, alle volte, veramente perplessi, ma i suoi riflessi oggi si vedono sempre più chiari e netti, perché i confini del cosmo si avvicinano sempre più. Nonostante la cappa di segreto.