Le indiscrezioni pubblicate da WikiLeaks continuano a stupire e impaurire il mondo intero.
Come dimostra in particolar modo l’ultimo interessante progetto dell’organizzazione internazionale creata da Julian Assange: di recente, sul sito di WikiLeaks sono stati resi pubblici alcuni documenti che testimoniano l’esistenza di un sistema industriale che mette a disposizione dei più feroci dittatori (e non solo) gli strumenti per spiare i telefoni e i computer dei loro cittadini. Il sito francese Owni, partner di WikiLeaks, ha pubblicato una mappa che mostra in maniera interattiva tutti i contenuti presenti in alcuni documenti segreti. In questa mappa interattiva viene svelata una rete capillare costituita da aziende di sorveglianza che intercettano i cittadini di tutto il mondo, spiando i loro PC ed i loro telefoni, fissi e mobili. Conseguenza?
Ogni chiamata, sms, e-mail è soggetta ad un controllo. Cinque miliardi di dollari ogni anno: questa è la spesa globale per le intercettazioni. Un caso su cui c’è molto da discutere è quello relativo all’anno 2006: quasi sei anni fa, l’azienda francese Amesys, tra gli operatori più affermati sulla piazza in materia di sicurezza, avrebbe ceduto il software Eagle al regime libico del Colonnello Gheddafi, allo scopo di controllare i messaggi di posta elettronica dei suoi oppositori. Tra i casi più scottanti, quelo della francese Amesys, che avrebbe venduto nel 2006 al regime di Gheddafi il programma Eagle, realizzato appositamente per tracciare e spiare le email degli oppositori.
Secondo quanto sostiene l’ex portavoce di WikiLeaks, Jacob Appelbaum “i sistemi rivelati in questi documenti mostrano esattamente il tipo di sistemi che la Stasi (cioè, la polizia segreta dell’allora Germania Est) avrebbero voluto poter costruire. Questi sistemi sono stati venduti dalle aziende occidentali a governi come quello siriano, libico, tunisino ed egiziano, e quindi utilizzati per cacciare e assassinare delle persone”.
Per ciò che concerne l’Italia, la mappa interattiva segnala ben 7 aziende che spiano i nostri telefoni/PC.
Come mai i mezzi di comunicazione di “casa nostra” non hanno detto nulla?
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