Una spettacolare eruzione solare è stata registrata ieri mattina dall'SDO (Solar dynamic system), il satellite della Nasa che monitora l'attività del Sole. Un'eruzione classificata di media potenza. La nuvola di particelle esplosa dalla superficie della stella ricade immediatamente, attratta dall'immensa forza gravitazionale, coprendo una superficie grande quasi la metà del Sole stesso.
Ancora uno spettacolo regalatoci dal Sole ieri. A diffondere la notizia questa volta è niente di meno che la NASA, secondo cui il nostro Sole, dopo un periodo di relativa calma, si sta risvegliano ed intensificherà notevolente la sua attività per i prossimi 18-24 mesi. L'espulsione di massa coronale è stata rilevata nella mattinata dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa. Una tempesta di radiazioni spettacolare, unica nel suo genere visto che in alcune delle zone osservate pare che la temperatura sia stata inferiore a 80.000 K (circa 79mila e 700 gradi Celsius). Grazie all'Sdo, dunque, abbiamo potuto osservare il plasma luminoso e le particelle ad alta energia del sole che si muovono ad una velocità di 1400 chilometri al secondo, secondo la Nasa.
Per fortuna non ci saranno conseguenze per noi, visto che sfioreranno appena il campo magnetico terrestre tra stasera e domani, 9 giugno. La conseguenza più visibile sarà costituita dalle aurore boreali, osservate ad alte latitudini e qualche problema alle telecomunicazioni.
Cosa significa questo? Gli astrofisici spiegano che gli effetti di una intensa attività solare si rispecchiano su dispositivi elettrici ed elettronici, compresi i sistemi di trasporto della corrente elettrica. Il pericolo nascosto delle tempeste solari per noi umani, è l’espulsione di massa coronale, ossia una nube di particelle cariche elettricamente che dal Sole arrivano sulla Terra interferendo con il suo campo magnetico, producendo delle fluttuazioni magnetiche.
Una tempesta solare particolarmente intensa sarebbe in grado di mettere fuori uso i satelliti GPS e per le telecomunicazioni, le reti informatiche , ma anche i grossi trasformatori e le centrali che regolano il flusso di corrente elettrica alle grandi città. Questo significa che potrebbero saltare anche contemporaneamente ed in quantità e ciò provocherebbe prolungati blackout dell’ energia anche per diversi giorni.
A memoria d’ uomo la più intensa attività solare finora registrata dall’ uomo, si è manifestata nel 1859. Allora c’ erano i telegrafisti che ricordano di aver visto i loro apparecchi di telecomunicazione fare le scintille ed in molti casi addirittura andare a fuoco.
Allora dobbiamo preoccuparci? In base a quanto riferito dagli esperti della NASA, non più di tanto. Gli astrofisici spiegano che con le attuali tecnologie a disposizione sono in grado di prevedere l’ arrivo di una tempesta solare con quasi un giorno di anticipo, un tempo più che sufficiente per correre ai ripari e mettere in sicurezza le reti elettriche.
Come? Semplicemente staccando il flusso di energia elettrica per qualche ora dai trasformatori prima che saltino. Normalmente una tempesta solare non dura più di un paio d’ ora ed in questo modo si eviterebbero conseguenze peggiori.
Il massimo dell’attività solare è previsto comunque per il 2013, poi il Sole si calmerà e tornarà ad attività più “tranquille”.
CURIOSITA' - Colgo l’occasione per segnalarvi questo link: Helioviewer, un sito interattivo (di pubblico dominio) per tenere costantemente sotto osservazione la nostra stella che usa le immagini fornite da alcuni osservatori della NASA (SOHO, STEREO, SDO).
La spettacolare eruzione di ieri ha mandato un po’ in tilt il sito, per cui i tempi di attesa sono un po’ lunghi, ma chiunque può richiedere dei filmati del Sole e di solito sono disponibili in pochi minuti.
La distanza massima raggiunta dall’esplosione è stata stimata su un milione di chilometri.