Da luglio 2011, la missione NASA Dawn è in orbita intorno all’asteroide Vesta e gli strumenti scientifici della sonda stanno catturando immagini e dati sorprendenti. Molte delle osservazioni degli ultimi mesi si concentrano intorno al polo sud del pianeta, dove è visibile una montagna, oltre 3 volte il Monte Everest, che svetta ad una altezza di 22 Km al di sopra del terreno che la circonda. Una cifra ancora più sorprendente se confrontata con le dimensioni dell’asteroide, il cui diametro medio è circa 530 Km.
E' la montagna su Vesta la madre di tutte le meteoriti terrestre. Gli ultimi studi forniti dalle analisi della sonda Dawn della Nasa dimostrerebbero che gran parte delle meteoriti che cadono sulla Terra provengono dalla montagna presente sull'asteroide Vesta, alta 3 volte più dell'everest. La montagna che si trova nel Polo Sud dell'asteroide Vesta e' all'origine dei tanti meteoriti che raggiungono la Terra.
Lo testimoniano i dati piu' recenti raccolti dalla sonda Dawn della Nasa, secondo i quali l'impatto con un altro asteroide avrebbe prodotto l'enorme montagna, alta tre volte il Monte Everest, la seconda dell'intero sistema solare.
L'impatto avrebbe inoltre sollevato una grande quantita' di frammenti. E' noto da tempo che un gran numero di meteoriti raccolti sulla Terra, come quella caduta nei pressi del villaggio africano di Bilanga Yanga nell'ottobre 1999 o a Millbillillie in Australia, presentano caratteristiche e composizione chimica molto simili. Questo ha fatto pensare i meteoriti dovessero essere i frammenti di un oggetto piu' grande, quasi certamente Vesta, uno dei piu' grandi asteroidi del Sistema Solare.
La presenza dei molti crateri e rilievi montagnosi sulla superficie dell’asteroide era già stata ipotizzata dalle immagini del telescopio Hubble, realizzate in precedenza dell’arrivo di Dawn. Ma ora, grazie agli strumenti di bordo, alla framing camera (autrice di questa immagine) e allo spettrometro ad immagini italiano VIR, che continueranno a raccogliere dati intorno a Vesta per il prossimo anno, la missione riuscirà a tracciare un quadro preciso della geologia dell’asteroide.