La Luna contiene una quantità d'acqua cento volte superiore a quanto stimato precedentemente e comprabile a quella presente sulla Terra: è quanto risulta da uno studio pubblicato dalla rivista scientifica statunitense Science.
La scoperta potrebbe portare a rivedere alcune teorie sulla formazione del nostro satellite: molecole d'acqua e altri elementi volatili sono stati scoperti in alcuni campione di rocce magmatiche lunari raccolte nel corso della missione Apollo 17, l'ultima ad aver toccato il suolo lunare. Le concentrazioni sono identiche a quelle riscontrate nelle rocce magmatiche sul nostro pianeta, il che conferma l'origine comune dei due corpi, ma costringerà gli scienziati a rivedere l'ipotesi secondo la quale la Luna si sarebbe formata in seguito all'eiezione di materiale terrestre dovuto a un impatto asteroidale. Dopo anni di ricerche e di studi condotti sui campioni di suolo lunare si è giunti ad una conclusione: esiste l’acqua sulla Luna. La notizia è stata data dagli studiosi della Brown University americana che ha analizzato i frammenti di materiali solidi provenienti dal satellite.
Per giungere a questa conclusione i geologi hanno svolto approfondimenti scientifici sulle cosiddette inclusioni fuse, minuscole bolle di roccia fusa imprigionate all’interno di cristalli nelle rocce prodotte dalle colate laviche. Queste inclusioni, non essendo venute a contatto con le alte temperature, sono riuscite a mantenere tutte le sostanze volatili, come l’acqua.
Alberto E. Saal, uno dei coordinatori della ricerca, ha affermato entusiasta: “nel 2008 avevamo stabilito che il contenuto di acqua nel magma lunare avrebbe dovuto essere simile a quello della lava proveniente dal mantello superiore della Terra. Ora abbiamo provato che è realmente così”.
Questa scoperta, però, mette in discussione una delle teorie più accreditate dell’origine del nostro satellite, nato, a detta di molti scienziati, dall’impatto di un corpo celeste grande come Marte con la Terra. Fu proprio questo evento a far staccare la Luna dal nostro Pianeta e a far evaporare l’acqua presente su di essa.
A tal proposito Saal ha precisato: “se tutta la Luna presentasse una quantità d’acqua equivalente a quella che abbiamo analizzato, allora la teoria dell’impatto gigante sarebbe compromessa. Come quest’acqua sia poi arrivata sul satellite, è un problema del tutto aperto”.