Circa 2,2 bilioni di dollari sono stati investiti per spedire sulla Luna alcuni robot umanoidi, col compito di costruirvi una base entro il 2020.

La notizia non giunge dall’America, bensì dal Giappone: un investimento indispensabile, secondo quanto riportato dallo stesso governo giapponese, per studiare il sistema solare come mai è stato fatto finora. La spedizione dei robot sulla superficie lunare è programmata per il 2015 e procederà in maniera quasi totalmente autonoma (resterà comunque supervisionata dalla Terra): i robot , dei veri e propri colossi nelle dimensioni, saranno perfettamente equipaggiati con pannelli solari, sismografi, camere ad alta definizione e persino un paio di 'braccia' per raccogliere pietre o altri 'oggetti' da riportare sulla Terra una volta terminata la missione.

Si tratta di robot 'intelligenti', con altissimi livelli di autonomia e persino capacità decisionali: veri e propri 'umanoidi', insomma, inviati verso il polo sud della Luna per gettare le basi di una stazione lunare completamente alimentata da pannelli e vivibile, presumibilmente, anche in vista di futuri 'sbarchi' umani.

Il progetto suona piuttosto ambizioso, non soltanto in merito alla futura base- scopo della missione- ma fin dal passo precedente: i robot che la costruiranno non sono soltanto un 'mezzo', sono in verità il cuore stesso del progetto. Sono il frutto di tecnologie robotiche avanzatissime, entusiasmanti tanto quanto il fine per cui sono stati creati.

Ma proviamo un pò ad immaginare in termini concreti cosa comporta l’introduzione di una simile tecnologia per la Nasa. La spedizione di un “non umano” consente di risparmiare sui sistemi di supporto vitale, che renderanno anche il veicolo spaziale più leggero, agile e meno ingombrante.

Il peso dell’intero sistema sarebbe notevolmente ridotto, diminuendo così anche le dimensioni del razzo. Certo, non sarà emozionante come mettere effettivamente piedi sulla Luna, ma di certo è l’esperienza che più vi si avvicina. E poi la Nasa in questo modo avrà sempre a disposizione astronauti. Volendo correre con la fantasia, potrebbe essere il videogioco spaziale del futuro.


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