Per studiare questi eventi meteorologici che ogni anno mettono a rischio la vita di milioni di persone con l'aiuto di questa nuova tecnologia di guerra.
Due droni senza equipaggio monitoreranno i cieli durante la stagione 2012 degli uragani (dal primo giugno al 30 novembre), nella speranza che i dati raccolti possano aiutare gli scienziati a comprendere meglio le forze che governano l'intensificarsi delle tempeste.
Una lunga lista di ricercatori, tra cui quelli della Nasa, hanno unito le forze nell'ambito del progetto quinquennale 'Hurricane and Severe Storm Sentinel' (in sigla, HS3), che si avvarrà di strumenti di sei tipi diversi a bordo di due velivoli Global L'obiettivo è studiare i meccanismi che ingigantiscono alcuni uragani e ne esauriscono altri.
La capacità di previsione delle tempeste è migliorata notevolmente negli ultimi anni, soprattutto nel predire dove e quando. E' molto più difficile invece prevedere quanto diventerà potente in un dato tempo. "L'intensità può essere difficile da stimare perché non abbiamo sufficiente comprensione di come le nuvole e i venti all'interno di una tempesta interagiscano con la tempesta stessa", ha detto in una nota Scott Braun, uno dei ricercatori principali dell'HS3, meteorologo al Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt.
Gia' nella stagione 2010 la Nasa aveva usato un Global Hawk come strumento di ricerca, ma da quest'anno si è dotata di un arsenale migliore di strumenti e di una flotta ampliata. La base di lancio non sarà nella sede californiana della Nasa ma in Virginia, il che farà risparmiare tempo e permetterà ai droni di trascorrerne di più all'interno degli uragani.
I velivoli hanno un'autonomia di 28 ore consecutive e raggiungono altitudini superiori a 60mila piedi (18.300 metri).