SeaOrbiter, definita “La prima nave verticale della storia”, che assomiglia a una stazione spaziale da fantascienza, vuole essere la sentinella dei mari e un laboratorio itinerante.
Segnerà una nuova era nello studio della fauna, della flora sottomarina, della biodiversità, e nel monitoraggio dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Sorprendente ibrido tra una nave e un sottomarino, questa futurista stazione orbitale d’osservazione galleggiante, si presenta come un’aerodinamica struttura verticale d’alluminio di 51 metri d’altezza a forma di pinna, con una parte sommersa di 31 metri. Una piattaforma di 24 metri di diametro a 12 metri di profondità funge da stabilizzatore, in caso di tempesta. Un ponte di controllo sospeso a 14 metri consente una visione del mare a 360°.
SeaOrbiter ospiterà un equipaggio internazionale di 18 persone, di cui 10 in pressione atmosferica sopra, e 8 acquanauti in ambiente pressurizzato nella parte immersa. SeaOrbiter partirà alla conquista degli oceani nel 2014 per la missione Gulf Stream.Collaborano a questo progetto senza precedente la NASA e l’Agenzia spaziale europea, in quanto SeaOrbiter fungerà anche da simulatore spaziale, con lo studio della fisiologia e della psicologia degli equipaggi in ambienti estremi, per lunghi periodi, e attività sott’acqua similari a quelle da compiere nello spazio.
“E’ dall’oceano che nascerà il destino delle civiltà future” sostiene Jacques Rougerie. E’ convinto che la sopravvivenza dell’uomo passa dalla preservazione degli oceani, culla della nostra vita sulla Terra.