Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso, di olografia e proiezione delle immagini; ma del cosa si tratti veramente, quanti di noi lo sanno? Quanti di noi ne sanno parlare?
Grazie alle informazioni che circolano sul “Blue Beam Project”, questa tecnologia se pur in modo teorico sta arrivando agli occhi dei cittadini comuni. L’olografia inizialmente sognata nei romanzi e film di fantascienza oggi è realtà; infatti molti sono gli istituti scientifici che si occupano della creazione di ologrammi più o meno complessi, questi associati spesso a proiettori portatili o a sistemi informatici anche domestici.
In realtà possono infatti essere utilizzati in larga scala, rendendo di fatto le proiezioni talmente realistiche da non essere distinte dall’uomo, ovviamente in condizioni di trasmissione perfetta, e visione spaziale nell’aria, poiché gli ostacoli del terreno sarebbero motivo di scoperta dell’inganno olografico.
Gli ologrammi hanno molteplici usi, per esempio l’uso bellico; essi potrebbero essere utilizzati per creare diversivi a rischio zero durante azioni sul campo, potrebbero essere utilizzati anche per creare finte battaglie, finte colonne di mezzi, finti scontri aerei ecc. In campo informatico, potrebbero entrare nell’uso domestico come persone virtuali, magari che impersonano l’intelligenza artificiale che in alcune case automatizzate farebbe compagnia a chi vive solo.
Recentemente il National Institute of Advanced Industrial Science and Technology in collaborazione con la Keyo University (ovviamente entrambe nipponiche), hanno sperimentato con successo e pubblicamente una tecnologia olografica 3D praticamente spaziale; essa non sarebbe tridimensionale solo se vista frontalmente, ma realmente con tre dimensioni (quindi visibile perfettamente da tutte le angolazioni come reale immagine 3D).
L’apparecchiatura giapponese adopera una tecnologia al plasma focalizzante dal luce laser verso determinati punti ed assi, e compone un immagine. Qualcuno vede in queste tecnologie retro ingegneria aliena, ed in effetti potrebbe anche essere. Effettivamente, i fenomeni BVM o apparizioni mariane, alcuni UFO ed altre cose che appaiono in cielo o sospese in aria, queste se finte potrebbero essere frutto di tecnologie olografiche all’avanguardia, e potrebbero essere sfruttate per indottrinare le persone e addirittura fargli cambiare credo religioso; allo stesso tempo accentuare la fede nei visionari e nei sfegatati credenti estremisti, che spesso poi sfociano in atti violenti ed insensati.
Superata la limitativa visione binoculare dell’occhio praticamente c’è la tecnologia per falsificare qualsiasi cosa da far vedere ad altri che possa essere proiettata almeno in aria ed in spazi aperti. Speriamo che queste tecnologie siano utilizzate almeno anche per scopi civili, e che ciò che si dice del “Blue Beam Project” non sia vero.
Per chi non ha letto il nostro precedente articolo sul “Blue Beam Project” o vuole approfondire l'argomento,di seguito metterò il link di un documento composta da 2 parti :