Viaggi interstellari interrotti fini ad almeno il 2211. È quanto si apprende da una nota lanciata dalla Nasa.
Fino ad allora, il mondo scientifico ed astronomico sarà impegnato nella creazione di nuove navicelle spaziali, tecnicamente più avanzate rispetto a quelle di oggi e predisposte ad affrontare viaggi così complessi come quelli interstellari. E non costituiranno motivo di dietrofront discorsi politici e finanziari al fine di far cambiare idea all'attuale agenzia spaziale. La scelta è puramente tecnica. Spiega Marc Mills, capo struttura del Breakthrough Propulsion Physics Project della Nasa, che solamente per accumulare l'energia sufficiente per affrontare un simile viaggio occorrerà aspettare almeno il 2196. L'affermazione risale al meeting tenutosi a Praga lo scorso autunno.
Mills ha trascorso quasi 27 anni ad analizzare dati riguardanti il necessario quantitativo di energia indispensabile per la missione nonché quella essenziale al personale incaricato della spedizione. Le prospettive alternative apertesi davanti allo scienziato sono essenzialmente due: una possibile colonia interstellare ed una missione della durata di 75 anni in direzione Alpha Centauri. Si calcola che l'energia richiesta per il solo lancio spaziale ammonterebbe ad una importante frazione dell'energia totale necessaria per il fabbisogno nazionale.
Ecco qualche dato. Si stima che per una missione di sola andata con un equipaggio di 500 persone sarebbe necessario un esajoule, ossia poco meno del totale energetico annuale mondiale. Al contrario, per una missione totalmente predisposta all'assenza umana e destinata ad approdare su Alpha Centauri, occorrerebbe molta più energia. Dunque, rispettivamente, la prima missione sarebbe programmata per il 2200 e la seconda, diretta verso la stella più vicina al pianeta Terra, potrebbe essere schedulata per il 2500.
A dispetto di tutti questi calcoli matematici, quindi, forse le prossime generazioni dovranno aspettare per la conquista dello spazio interstellare. A noi comuni mortali, dunque, non resta che alzare gli occhi al cielo. Senza troppo dispendio di energia.