E’ questo il dipinto che più ha fatto discutere gli ufologi, che vedono nella scena in alto a destra, dietro le spalle della Madonna, la testimonianza di un "incontro ravvicinato" con un oggetto volante non identificato.


La Madonna con Bambino e San Giovannino, esposta nella Sala di Ercole a Palazzo Vecchio a Firenze, è stata oggetto di diverse attribuzioni. Il cartellino del Museo dice Jacopo del Sellaio, ma nella scheda del catalogo si legge che il dipinto è attribuibile piuttosto a Sebastiano Mainardi, pittore della cerchia del Ghirlandaio attivo a Firenze alla fine del '400. Si aggiunge che vi sono evidenti somiglianze con opere di Lorenzo di Credi, soprattutto nella figura della Madonna. Uno studio recente di Alberto Lenza (2007) propone come autore il "Maestro del Tondo Miller", da alcuni identificato nel figlio di Jacopo del Sellaio, Arcangelo. E’ questo il dipinto che più ha fatto discutere gli ufologi, che vedono nella scena in alto a destra, dietro le spalle della Madonna, la testimonianza di un "incontro ravvicinato" con un oggetto volante non identificato. Nella scena in questione vediamo un personaggio che, con una mano sulla fronte, guarda verso una apparizione nel cielo. Con lui è un cane e anche l'animale guarda verso lo strano oggetto. In un articolo di Daniele Bedini, pubblicato in Notiziario UFO - n. 7 (Luglio - Agosto 1996) si legge: «si rileva chiaramente la presenza di un oggetto aereo, color grigio piombo, inclinato sulla sinistra e dotato di una "cupola" o "torretta", apparentemente identificabile come un mezzo volante di forma ovoidale in movimento.»


Ma questa non è la sola particolarità del dipinto, in alto a sinistra vediamo infatti la Stella della Natività accompagnata da altre tre piccole stelle o fiammelle.Un particolare molto simile è presente nella Madonna del Libro (1480) di Sandro Botticelli.

Questi particolari, "tre stelle" e "nube luminosa" ci fanno capire che questo dipinto si rifà ad un modo austero e rigoroso di intendere non solo i soggetti sacri ma tutta la vita cittadina che era stato predicato da Fra Girolamo Savonarola, proprio nella Firenze della fine del XV secolo.


Dopo la cacciata dei Medici a Firenze venne instaurata la Repubblica, che Savonarola orientò in modo teocratico, esercitando una ferrea sorveglianza (oggi potremmo fare un paragone riferendoci ai fondamentalisti islamici della Repubblica iraniana di Khomeini) ed arrivando perfino ai pubblici "roghi delle vanità" del 1496-97, quando vennero raccolti e bruciati in piazza carte da gioco, dadi, acconciature, ornamenti, libri considerati osceni, fino ai quadri e agli oggetti preziosi. La predicazione di Savonarola influenzò moltissimo le opere d'arte di quel periodo, e diversi artisti, come ad esempio Sandro Botticelli, arrivarono a rinnegare le commistioni cristiano-pagane di tante opere precedenti ispirate ai concetti del neoplatonismo, per dipingere soggetti mistici in uno stile più "puro", ma anche più rigido, arcaico e didascalico.

La simbologia religiosa presente in questa Madonna si rifà quindi a una iconografia più antica, che nella Firenze dell'umanesimo e del neoplatonismo si era perduta. Le tre stelle ad esempio sono visibili in dipinti del secolo precedente, ma soprattutto nelle icone bizantine della Madonna. Si trovano raffigurate spesso nel velo (sulle spalle e sulla fronte); altre volte vengono sostituite da tre raggi, ma in tutti i casi sono un simbolo della triplice verginità della Madonna, prima, durante e dopo il parto. Le tre stelle, col medesimo significato, si ritrovano anche nello stemma dell'ordine degli Oratoriani di San Filippo Neri (Filippini), particolarmente devoti alla Madonna.

Torniamo al particolare precedente, quello interpretato come ufologico. In moltissime altre "Natività" del '400 e del '500 troviamo una scena simile. Si tratta dell'annuncio ai pastori, narrato nel vangelo di Luca:
«C`erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l`angelo disse loro: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore...»

Ecco la scena dell'annuncio ai pastori come appare sullo sfondo di una Natività di Vincenzo Foppa conservata al Detroit Institute of  Arts:


L'angelo esce da una nube scura al cui interno brillano raggi dorati, e, proprio come nel dipinto di Palazzo Vecchio, viene osservato da un pastore che tiene la mano sulla fronte e da un altro seduto vicino al gregge.

Possiamo vedere questa stessa scena, rappresentata in modi molto simili a quello della Madonna con Bambino di Palazzo Vecchio, in molti altri dipinti che hanno come soggetto la Natività o l'Adorazione del Bambino:



CONCLUSIONI

Nel dipinto intitolato Madonna con Bambino e San Giovannino, attribuito a Sebastiano Mainardi, artista della cerchia del Ghirlandaio, non ci sono UFO. Le tre piccole stelle, che in questo dipinto accompagnano quella più grande della Natività, venivano spesso usate per simboleggiare la triplice verginità di Maria; il pastore che guarda l'apparizione in cielo proteggendosi gli occhi con la mano è simile a moltissimi altri tratti da dipinti dallo stesso soggetto; la nube luminosa deriva dal racconto della Natività nell'apocrifo Protovangelo di Giacomo. Lo stesso Protovangelo, che contiene le storie dell'infanzia della Madonna, è uno dei testi più citati nella definizione del dogma della verginità di Maria.

Fonte


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