L’immagine qui sotto, pubblicata in molti siti web, riproduce malamente un particolare del dipinto intitolato "Scene di vita eremitica", detto anche "La Tebaide". Qui sotto ve ne ripropongo un particolare completo e migliore..
Il dipinto rappresenta diverse scene di vita monastica: in basso a sinistra la Vergine appare a San Bernardo; sopra un gruppo di monaci si flagellano davanti al crocifisso; al centro, in una grande grotta, è raffigurato San Gerolamo in preghiera davanti a un altro crocifisso, mentre in alto san Francesco inginocchiato riceve le stimmate. Nella zona in basso a destra forse è raffigurata la predicazione di San Romualdo. Secondo certe ipotesi ufologiche quell'oggetto rosso nella grotta al centro, a destra della croce, sarebbe un disco volante: «Nell’opera pittorica di Paolo Uccello conosciuta come "La Tebaide", esposta presso l’Accademia di Firenze, si osserva un oggetto di forma discoidale, con tanto di cupola, di color rosso dipinto su un fondo scuro. Chiaramente visibile l’effetto del movimento dato dall’artista con piccole pennellate di colore; si ha proprio l’impressione che l’oggetto compia una repentina virata caratteristica di corpi volanti noti con la sigla di UFO.»
In un recente articolo di Daniela Giordano, intitolato “Do UFOs exists in the History of Arts?” troviamo più o meno la stessa descrizione, in cui si afferma che Paolo Uccello avrebbe dunque dipinto scie semicircolari per indicare una virata, nello stesso modo in cui il movimento viene rappresentato oggi nei fumetti. Inoltre Paolo Uccello avrebbe usato il colore rosso per descrivere l'incandescenza dell'oggetto volante.
Anche Carlo Sabadin, in una pagina di MOSAC , pur ammettendo che quell'oggetto possa essere quello che sembra, ovvero un copricapo da cardinale, si chiede perché mai l'artista avrebbe dovuto collocare sul Golgota un cappello con una "strana scia". Ma soprattutto conclude l'articolo rivendicando il diritto di interpretare a proprio piacimento le opere d'arte: «Purtroppo cosa intendessero rappresentare effettivamente gli autori di opere pittoriche come Paolo Uccello, o Piero della Francesca, o Filippo Lippi, o Masolino da Panicale, o Ventura Salimbeni e molti altri, non saremo mai dati a saperlo (...). Quindi ognuno di noi può essere libero di interpretare come meglio crede questi particolari "anomali", con buona pace di chi non ci vede nulla di "ufologico".»
A questo punto non ci resta che osservare meglio il "particolare anomalo ". L'ingrandimento pubblicato in tante pagine web mostra un fondo scuro e quasi uniforme, invece se si osserva una riproduzione migliore si vede che il personaggio inginocchiato si trova dentro a una grotta e “L’UFO" è appoggiato in terra sotto il crocifisso, ed è più piccolo dell'animale. Chiunque conosca un minimo la storia dell'arte riconoscerà in quell'oggetto un cappello da cardinale (si vedono benissimo i cordoni con i fiocchi), infatti il personaggio inginocchiato è San Gerolamo (o Girolamo) che, si racconta, divenne eremita dopo aver rinunciato alla carica ecclesiastica: « La sua iconografia diventa molto comune soprattutto tra il XV secolo. Egli è raffigurato anziano, con la barba e i capelli bianchi,con accanto il cappello cardinalizio; è accompagnato dal leone al quale secondo il racconto popolare il santo ha estratto una spina dalla zampa. Oltre a specifici momenti della sua vita (san Gerolamo nel deserto, fustigato dagli angeli, mentre viene tentato o ha le visioni, le sue avventure con il leone, mentre traduce, l’ultima comunione, i suoi miracoli) la sua figura è riconducibile soprattutto a tre tipologie. Penitente vestito di pelli o cenci, è inginocchiato davanti a un crocifisso e si batte il petto con un sasso; accanto a lui possono esserci la clessidra e il teschio, simboli del tempo che fugge e conduce alla morte.
Come erudito siede nel suo studio, intento a scrivere o leggere, circondato dagli strumenti del sapere. Come dottore della Chiesa è invece raffigurato in piedi, con il vestito rosso da cardinale, titolo che all’epoca in realtà non esisteva ma che gli è attribuito in ricordo del suo lavoro presso il papa ». (http://www.thanatos.it/cultura/personaggi/san_girolamo.htm adattamento dal capitolo su Girolamo del "Dizionario dei soggetti e dei simboli nell'arte" di James Hall).
CONCLUSIONI:
Nel dipinto di Paolo Uccello chiamato "La Tebaide" non ci sono UFO. Quell'oggetto rosso vicino all'uomo in preghiera è il cappello da cardinale di San Gerolamo.