Quello dei "Pauperes commilitones Christi templique Salomonis" (Poveri Compagni d'armi di Cristo e del Tempio di Salomone), meglio noti come Cavalieri Templari o semplicemente Templari, fu uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali.
La nascita dell'Ordine si colloca nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata indetta nel 1096. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati. Per difendere i luoghi santi e i pellegrini nacquero diversi Ordini religiosi. Intorno al 1118-1119 un pugno di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'Ordine Templare, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme e assegnandosi anche la missione morale di riscattare il sangue che era stato versato lungo il cammino delle truppe europee (e malgrado le violenze commesse in seno al banditismo islamitico). L'Ordine venne ufficializzato nel 1129, assumendo una regola monastica, con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle. Il doppio ruolo di monaci e combattenti, che contraddistinse l'Ordine Templare negli anni della sua maturità, fu sempre fonte di perplessità in ambito cristiano.
Motto latino dei cavalieri templari:
"Non a noi, non a noi Signore dà gloria, ma al nome tuo"
(salmo 114,1 della Bibbia CEI; salmo 115,1 della Bibbia Diodati)
L'ordine Templare si dedicò nel corso del tempo alle attività finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell'epoca. Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, l'ordine si fece nemico il re di Francia Filippo il Bello e andò incontro, attraverso un drammatico processo, alla dissoluzione definitiva tra il 1312 e il 1314.
I templari erano identificabili per la loro sopravveste bianca, a cui in seguito si aggiunse una distinta croce rossa ricamata sulla spalla, che assunse infine grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, come si vede in molte rappresentazioni dei cavalieri crociati. Accanto alla croce rossa in campo bianco, fra i simboli dei templari c'era il beauceant.
Struttura dell'ordine
Nel corso della sua esistenza l'Ordine Templare svolse sostanzialmente tre azioni: l'attività militare, la coltivazione delle terre, la gestione di sistemi economici e finanziari. In questa prospettiva la crescita dell'Ordine, che inizialmente si era retto sulle donazioni dei primi cavalieri, fu ben presto accentuata dal favore del papa Innocenzo II, che aveva concesso all'Ordine la totale indipendenza dal potere temporale, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre al privilegio di rendere conto solo al pontefice in persona e alla possibilità di esigere le decime.
Dal punto di vista organizzativo, si potevano distinguere sommariamente quattro tipologie di confratelli:
- i cavalieri, equipaggiati come cavalleria pesante;
- i sergenti, equipaggiati come cavalleria leggera, provenienti da classi sociali più umili dei cavalieri;
- i fratelli di mestiere e i fattori, che amministravano e operavano nelle le proprietà dell'Ordine;
- i cappellani, che erano ordinati sacerdoti e curavano le esigenze spirituali dell'Ordine.
Vari gradi di responsabilità di comando e amministrazione erano attribuiti al Maestro (Gran Maestro secondo una dizione diffusa ma inesatta), ai Commendatari, ai Siniscalchi, ai Marescialli, ai Gonfalonieri e ad altri ruoli.
Gran maestri dell'Ordine del Tempio
Hugues de Payns (1118-24 maggio 1136)
Robert de Craon (1136-13 gennaio 1147)
Everard des Barres (1147-1151)
Bernard de Tremelay (1151-1153)
André de Montbard (1153-17 gennaio 1156)
Bertrand de Blanchefort (1156-1169)
Philippe de Milly (1169-3 aprile 1171)
Eudes de Saint-Amand (1171-18 ottobre 1179)
Arnau de Torroja (1179-30 settembre 1184)
Gérard de Ridefort (1184-1º ottobre 1189)
Robert de Sablé (1189-13 gennaio 1193)
Gilbert Hérail (1193-20 dicembre 1200)
Philippe de Plaissis (1201-12 novembre 1209)
Guillaume de Chartres (1209-26 agosto 1218)
Pierre de Montaigu (1218-1232)
Armand de Périgord (1232-1244)
Richard de Bures (1244-1247) (?)
Guillaume de Sonnac (1247-3 luglio 1250)
Renaud de Vichiers (1250-19 gennaio 1252)
Thomas Béraud (1252-25 marzo 1273)
Guillaume de Beaujeu (1273-18 maggio 1291)
Thibaud Gaudin (1291-16 aprile 1292)
Jacques de Molay (1292-18 marzo 1314)
Alcuni confratelli si occupavano esclusivamente di attività bancarie, in quanto l'Ordine trattava frequentemente il denaro e le merci preziose connessi con lo svolgimento delle Crociate. La parte più significativa dei Cavalieri templari si dedicava tuttavia alle azioni militari ed erano probabilmente le unità da combattimento meglio addestrate e disciplinate del proprio tempo, precursori dei moderni corpi speciali o unità d'élite, identificabili, almeno per quanto riguarda i Templari delle origini, in una forma embrionale dei corpi di protezione civile e di difesa civile. A sostegno del corpo militare dell'Ordine venivano aggregate truppe ausiliarie, anche mercenarie, come i Turcopoli. Ciascun cavaliere disponeva sempre di due o tre sergenti che lo accompagnavano in battaglia e un gruppo di sei o sette scudieri per assisterlo sia in tempo di pace che di guerra, nonché di più cavalli.
Leggende
La rapida successione dell'ultimo diretto re della dinastia dei Capetingi di Francia tra il 1314 e il 1328, i tre figli di Filippo il Bello, ha portato molti a credere che la dinastia fosse maledetta, da cui il nome di "re maledetti" (rois maudits). Infatti Jacques de Molay, ultimo gran maestro dell'Ordine, mentre giaceva sulla pira, avrebbe maledetto il re Filippo e addirittura il Papa, profetizzando che sarebbero morti presto. Clemente in effetti morì un mese dopo di dissenteria e Filippo il Bello fu stroncato nel dicembre successivo dalle conseguenze di una caduta da cavallo. I commentatori dell'epoca, compiaciuti da un simile sviluppo della vicenda, riportavano spesso questa storia nelle loro cronache. Poiché, inoltre, sempre al momento della morte sul rogo, Jacques de Molay avrebbe dannato la casa di Francia "fino alla tredicesima generazione", in tempi più recenti si è diffusa la leggenda secondo cui l'esecuzione di Luigi XVI durante la Rivoluzione francese - che pose fine in qualche modo alla monarchia assoluta in Francia - sarebbe stata il coronamento della vendetta dei templari (alcuni storici sensazionalisti dell'epoca riportarono la notizia che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: «Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay»). In realtà i Cavalieri templari in seguito alla loro scomparsa cessarono ben presto di fare notizia: già alla fine del XIV secolo ci si era dimenticati di loro e della loro triste fine. Solo molti secoli dopo, durante l'Illuminismo, il tema dei templari tornò in auge e la fama degli antichi cavalieri fu sommersa da leggende riguardanti segreti e misteri che si vogliono tramandati da prescelti fin dai tempi antichi. Forse i più noti sono quelli riguardanti il Santo Graal, l'Arca dell'Alleanza. Alcune fonti dicono che il Santo Graal sarebbe stato ritrovato dall'ordine e portato in Scozia nel corso della caduta dell'ordine nel 1307, e che ciò che ne rimane sarebbe sepolto sotto la Cappella di Rosslyn. Altre voci sostengono che l'ordine avrebbe ritrovato anche l'Arca dell'Alleanza, lo scrigno che conteneva gli oggetti sacri dell'antico Israele, compresa l' "asta di Aronne" e le tavole di pietra scolpite da Dio con i Dieci comandamenti.
Questi miti sono connessi con la lunga occupazione, da parte dell'ordine, del Monte del Tempio a Gerusalemme come loro quartier generale. Alcune fonti sostengono che avrebbero scoperto i segreti dei maestri costruttori che avevano costruito il tempio originale e il secondo tempio, nascosti lì assieme alla conoscenza che l'Arca sarebbe stata spostata in Etiopia prima della distruzione del primo tempio. Viene fatta allusione a questo in rappresentazioni nella Cattedrale di Chartres (considerata con le cattedrali di Amiens e Reims come uno degli esempi migliori di gotico), sulla cui costruzione ha avuto grande influenza Bernardo di Chiaravalle, che fu egualmente influente nella formazione dell'ordine. Ulteriori collegamenti sia sulla ricerca da parte dell'ordine dell'Arca che della relativa scoperta degli antichi segreti del costruire sono suggeriti dall'esistenza della chiesa monolitica di San Giorgio (Bet Giorgis) a Lalibela in Etiopia, tuttora esistente, la cui la costruzione è erroneamente attribuita ai templari. Vi è allo stesso modo una chiesa sotterranea che risale allo stesso periodo ad Aubeterre in Francia. Si stanno poi sviluppando speculazioni sulla possibilità che i Cavalieri templari avessero intrapreso viaggi in America prima di Colombo.
Alcuni ricercatori e appassionati di esoterismo ed ermetismo hanno sostenuto che l'ordine sarebbe stato depositario di "conoscenze segrete". Secondo costoro, nei 200 anni della loro storia i monaci-militari si sarebbero rivelati anche un'organizzazione sapienziale esoterica e occultistica, custode di conoscenze iniziatiche. Inoltre, in quest'ottica, i templari sono stati collegati ad altri argomenti leggendari o fortemente controversi come Rosacroce, Priorato di Sion, Rex Deus, Catari, Ermetismo, Gnosi, Esseni e, infine, a reliquie o supposti insegnamenti perduti di Gesù tra cui la Sacra Sindone o il "testamento di Giuda". Alcuni ipotizzano che i Cavalieri del Tempio avrebbero avuto legami, oltre che con la tradizione esoterica di ispirazione cristiana ed ebraica, anche con organizzazioni mistico-esoteriche ispirate all'Islamismo.
La grande quantità di testi non rigorosi su questo tipo di teorie ha portato Umberto Eco ad affermare che "l'unico modo per riconoscere se un libro sui Templari è serio è controllare se finisce col 1314, data in cui il loro Gran Maestro viene bruciato sul rogo."
Forse l'unico mistero da approfondire è come un ordine di guerrieri esperti organizzato come un esercito senza precedenti si sia lasciato distruggere senza abbozzare la più timida reazione, benché le avvisaglie di cospirazioni nei loro confronti da parte di Filippo il Bello fossero note. Con ogni probabilità, non si ribellarono perché il papa aveva tolto loro il suo appoggio, essendo un ordine cristiano e il simbolo della lotta per la fede, non vollero opporsi alla decisione di Clemente V, di cui rispettavano e riconoscevano l'autorità papale.