La testa di Tecaxic-Calixtlahuaca è un manufatto di terracotta, probabilmente parte di una figura più grossa, scoperta nel 1933, presso alcuni cimiteri pre-Colombiani nei pressi della zona di Tecaxic-Calixtlahuaca nella valle di Toluca, circa 65 chiilometri ad ovest di Città del Messico. A causa delle fattezze non Amerinde del viso, come ad esempio la barba, e per il suo stile insolito, alcuni credono possa essere di origine romana, o comunque che possa rappresentare un primo punto di contatto transoceanico in epoca pre-Colombiana.

testa Tecaxic Calixtlahuaca

Secondo gli autori, vi sono tre possibilità:

  1. Un falso: secondo una dichiarazione informale di Paul Schmidt (UNAM), la testa venne sepolta da Hugo Moedano che poi non ebbe il coraggio di rivelare la verità per timore delle conseguenze. Schmidt ha inoltre affermato in precedenza che José Garcia-Payón, il supervisore degli scavi, non era presente durante i lavori. Tuttavia, in base ad una verifica da R. Hristov con P. Schmidt, questa affermazione venne smentita, e dato che le persone direttamente coinvolte erano morti, una conferma delle accuse divenne impossibile. Il figlio di Garcia Payón insiste sul fatto che suo padre dichiarò che egli era sul sito al momento della scoperta.

Un'importazione da uno dei primi visitatori in Messico che ha trovato la strada per il Messico centrale. Secondo R. Hristov, è altamente discutibile che un europeo sarebbe potuto venire prima dei conquistatori senza alcun riferimento in merito nella tradizione storica del Nahuatl. Infatti, Montezuma II è stato informato molto velocemente circa l'arrivo degli spagnoli nel 1518 e la notizia ha ottenuto un riscontro molto forte da parte della nobiltà azteca.

Un viaggio di una nave romana/fenicia/berbera alla deriva o di un tale naufragio presso le coste americane in un periodo antico. La possibilità di un simile evento è divenuta meno sfuggente dal 1987, con la scoperta di testimonianze di viaggi da Romani, Fenici e berberi nel 5° o 6° secolo a.C. aLanzarote e Tenerife (Canarie), e di un insediamento romano (dal 1° secolo a.C. al 4° secolo d.C.) sull'isola di Lanzarote.
Un'altra ipotesi arrivò nel 1961, dall'orientalista e antropologo austriaco Dr Robert Heine Geldern, che espresse il parere che la testa potrebbe arrivare da un viaggio in Indocina, per poi prendere la sua strada per l'America attraverso una tratta transpacifica non ancora identificata.


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