La Colonna di Ashoka (situata a Delhi in India) è una colonna in ferro alta 7 metri dal peso di 6 tonnellate e risalente almeno al 423 d.C. Non presenta ruggine nonostante sia rimasta esposta per 1600 anni al clima monsonico.
Deve la sua fama, oltre al valore archeologico, al fatto che per anni è stata considerata dai fautori della pseudoarcheologia un OOPART, ossia un oggetto inspiegabile nel suo contesto storico. La resistenza alla corrosione e all'ossidazione ha spinto a formulare ipotesi inconsuete riguardo alle tecniche produttive o alla provenienza dell'artefatto. Le analisi di esperti dell'Istituto Indiano di Tecnologia, guidati dal professor R. Balasubramaniam, hanno dimostrato che si tratta di una particolare proprietà del metallo di cui è fatta, un ferro molto puro, con una percentuale insolitamente elevata di fosforo dovuta ad una particolare tecnica di fusione realizzata dagli artigiani del tempo.
Il fosforo col tempo avrebbe favorito la formazione per catalisi di uno strato protettivo (?-FeOOH) sulla superficie della colonna, un composto di ferro, ossigeno e idrogeno spesso 5 centesimi di millimetro in grado di proteggere il ferro dolce dall'aggressione dell'atmosfera. Secondo i sostenitori della sua posizione "fuori dal tempo" tale effetto sarebbe voluto, dimostrando che gli artigiani dell'antica India sarebbero stati in possesso di una tecnologia metallurgica particolarmente avanzata.
La presenza di fosforo tuttavia non è dovuta a presunte superiorità tecnologiche, ma piuttosto all'utilizzo di materiali attualmente ritenuti più scadenti e meno costosi (come appunto la carbonella invece della calce) per realizzare le leghe ferrose. Questi elementi hanno la tendenza a rilasciare grosse quantità di impurità insieme al carbonio, che vanno a costituire minuscole quantità di elementi di lega nel metallo. Questi elementi, pur in concentrazioni piuttosto basse, possono alterare notevolmente le proprietà dei materiali
La colonna è mirabilmente conservata; la superficie liscia sembra ottone lucidato e il mistero si infittisce, visto che qualsiasi altra massa di ferro soggetta alle piogge e ai venti dei monsoni indiani per 1600 anni si sarebbe ridotta in ruggine molto tempo fa.
La produzione del ferro e le tecniche di conservazione superano di gran lunga quelle del quinto secolo; è probabilmente molto più antico, di molte migliaia di anni.Chi furono gli artefici di questo reperto, e che fine ha fatto la loro civiltà?