Fine del mondo, attacchi e invasioni aliene e complotti. Sembra davvero che il mondo stia per cambiare, che qualcosa di grosso accadrà entro il 21 Dicembre 2012. Ma qual'è la verità? Cosa dobbiamo aspettarci?
Negli anni 1970 fu sviluppato il nuovo concetto di ‘panico morale’ per spiegare come alcuni problemi sociali siano ipercostruiti e generino timori esagerati. I panici morali sono stati definiti come problemi sociali socialmente costruiti caratterizzati, sia nella rappresentazione mediatica sia nelle istituzioni politiche, da una reazione sproporzionata rispetto all’effettiva minaccia, spesso basata su statistiche folkloriche che, benché non confermate da studi accademici, sono ripetute da un mezzo di comunicazione all’altro e possono ispirare misure politiche. Ma la reazione di panico non avviene a causa di una valutazione razionale della scala di una particolare minaccia’.
E’ piuttosto ‘un risultato di timori non ben definiti che, alla fine, trovano un centro drammatico e semplificato in un singolo incidente o stereotipo, che quindi funge da simbolo visibile per la discussione e il dibattito’.Di sicuro qualcosa di insolito c’è davvero, non si può negarlo. Gli oggetti volanti non bene identificati non sono ancora stati chiariti – o forse lo sono, ma non c’è dato di sapere con maggiore precisione.
Il professor Dino Dini (morto nel 2004), collaboratore alla Nasa, dopo essere andato in pensione e quindi con la possibilità di parlare liberamente, ha iniziato a raccontare in diverse conferenze in giro per l’Italia le esperienze delle presenze aliene riscontrate nello spazio. O che dire della dottoressa Giulia D’Ambrosio, medico neuropsichiatra, che si occupa di quei pazienti vittima di abduction, ovvero rapimenti alieni. Di movimenti “sospetti” nei cieli ce ne continuano a essere. Qualcosa di inspiegabile c’è davvero quindi, e che dire poi dei Cerchi nel grano. Si iniziò a parlarne verso gli anni ‘70. In Inghilterra, nei campi di grano, o meglio di cereali, si formavano cerchi perfetti… La cosa continuò e nel tempo divenne sempre più articolata e raffinata. Oggi abbiamo dei disegni che sono dei capolavori geometrici perfetti.Di cui ancora non abbiamo una spiegazione.
Tuttavia, se da un lato ci sono davvero “cose” inspiegabili, dall’altro c’è il grosso pericolo di cadere in drammatizzazioni. Dannose, sia ai seri ricercatori, sia a coloro che subiscono l’onda delle notizie e non sono abbastanza preparati da ragionare con pensiero critico. Il pericolo di diffondere panico morale diventa così reale.
Accanto agli Ufo e ai Cerchi nel grano, oggi tocca alla fatidica data del 2012 suscitare apprensione.
Nei secoli c’è sempre stata una qualche profezia in agguato. Di sicuro le più note sono quelle di Nostradamus… Come i diversi i ricercatori hanno convenuto sono profezie davvero oscure in cui ci si può leggere ogni tipo di conclusione. Le ‘quartine’ profetiche di Nostradamus sono talmente ambigue, fumose e incomprensibili che chiunque vi può leggere quello che preferisce. Diverse interpretazioni di vari studiosi di Nostradamus, evidenziando che, “come nelle celebri ‘macchie di Rorschach’, ognuno vede ciò che la sua personalità vi proietta. Anche nelle profezie di Nostradamus i vari interpreti vi proiettano significati presenti solo nelle loro stesse menti. Ciò che conta veramente è che Nostradamus non ha mai previsto nessun evento futuro. Anzi, le uniche due volte in cui ha indicato una data precisa per le sue profezie, si è clamorosamente sbagliato: in una prevedeva il culminare di una lunga e selvaggia persecuzione religiosa per il 1792 (che non c’è mai stata); nell’altra la totale distruzione della razza umana per il 1732.”
Senza andare molto indietro nel tempo si può ricordare l’avvento del 2000. Mille e non più mille, si sentiva dire allora, riprendendo i versi delle scritture. E di libri sulla “imminente apocalisse”, anche in quel caso ne uscirono a iosa! Poi non successe nulla e nemmeno il Millennium bug ha colpito! La fatidica data successiva è ora il 2012.
Il millenarismo (ovvero la paura catastrofica della fine del mondo, n.d.a.) spesso nasce da sentimenti di deprivazione in materia di status, salute, sicurezza, autostima. Tende a svilupparsi in periodi di crisi (…) e può sorgere in qualsiasi tempo e luogo. In altre parole, momenti vissuti come pesanti e insicuri sono il terreno ideale per la proliferazione del “panico morale”. Aveva ragione lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton quando affermava che se la gente non sa più a cosa credere finisce col credere a tutto.