Nella trasmissione di Italia 1 'Mistero, Giovanna Podda raccontò di essere stata rapita dagli alieni, e che fecero su di lei esperimenti, provando più volte ad ingravidarla per sperimentare l'interazione uomo-extra terrestre. Nessuno, però, le crede, tranne gli appassionati del genere. Infatti, la quarantenne è stata costretta a lasciare la sua città perché vilipesa dagli abitanti che la indicavano come 'pazza'.
«Devo sbattere sul tavolo l'alieno per farmi credere?». Da quando attraverso gli schermi della tv il suo presunto incontro ravvicinato con gli inquilini dello spazio è diventato di dominio pubblico, la sua vita è diventata un incubo. Giovanna Podda, 40 anni, ha perso il lavoro, in paese, un comune del Medio Campidano di cui preferisce tacere il nome, è stata messa all'indice e ha dovuto trasferirsi a Quartu Sant'Elena, allontanandosi dalla sua famiglia. «Non ne potevo più di sentirmi sghignazzare dietro le spalle ad ogni passo, volevo solo raccontare quel che mi è capitato», confessa amareggiata. Tutto è cominciato due anni fa con una denuncia-coraggio raccolta dalla trasmissione Mistero condotta da Enrico Ruggeri. A settembre la donna tornerà sugli stessi schermi per una nuova apparizione. Giovanna ha raccontato di essere stata rapita dai 'grigì, un popolo di alieni, all'età di cinque anni e per decine di volte di essere stata sottoposta ad analisi e inseminazione.
Trattata da cavia per dar vita ad una nuova razza mista di terrestri e extraterrestri. «Sono rimasta incinta una ventina di volte, una di queste è andata male e il feto malformato è rimasto a casa mia», ricorda, mentre nella sua abitazione di Quartu mostra l'autopsia di presunti resti di un feto, una sorta di amalgama di carne ed ossa insanguinati (che risultò essere un leprotto scuoiato e tagliuzzato). Poi indica come prove tracce verdi fosforescenti e indelebili sul suo corpo, sul materasso, sulle pareti. Fino a quella che definisce la prova madre: la fotocopia di una tac che rivelerebbe l'anomala presenza dentro di lei di un oggetto non indentificabile.
Un'esperienza a dir poco insolita che ha provocato scetticismo a non finire e molta ironia. Ma c'è chi le crede. A partire dal suo compagno, con cui convive da quando ha dovuto lasciare il suo paese natale. Ma non solo. Il 24 e 25 settembre è chiamata a portare la sua testimonianza e sarà una delle relatrici al convegno «Interazioni tra umani e alieni» in programma a Roma con la partecipazione straordinaria di Trevis Walton, l'uomo rapito dagli extraterrestri.
«Da quando frequento i convegni di ufologia non mi sento più sola, nè pazza», aggiunge Giovanna che riprende con il suo racconto. «Sono rimasta vittima di sequestro da parte di un gruppo di extraterrestri, con tanto di astronave. Mi hanno portato in un luogo misterioso, sottoposta a dolorosi esperimenti, c'erano altri umani, soffrivano, cercavano di ribellarsi, ma erano inermi». Un racconto a cui il mondo scientifico per lo più non ha dato credito. Giovanna si porta appresso quella che dichiara essere una sacrosanta e cruda verità e non il parto di una mente esaltata, come in tanti credono.
«Ho avuto il coraggio di rivelare questa verità. Non sono l'unica a vivere simili esperienze - sottolinea - ma altri preferiscono tacere. Io sentivo il bisogno di rendere noto questo dramma che sto vivendo. Liberarmi di un grande peso e far uscire altre persone allo scoperto. Invece mi si è appesantito il fardello. Ma non mi pento. Si vogliono tenere nascoste certe verità. Ma gli extraterrestri esistono e sono qua tra noi».
Nota della redazione: Non voglio infierire su una persona che sembra avere un forte bisogno di sostegno psicologico. Ma voglio ricordare che nella scienza le affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie! Tutto qui. Purtroppo, invece, in gran parte dell'ufologia i credenti accettano senza alcuna critica tutto quello che sembra sostenere la loro visione del mondo.