Dimenticatevi gli omini verdi con le antenne. Se vogliamo avere una minima possibilità di entrare in contatto con forme di vita extraterrestri, meglio sganciarsi dagli stereotipi. E cercare qualcosa di più simile a un automa
Messaggi radio, placche metalliche sulle sonde spaziali, supertelescopi puntati su galassie sconosciute… negli ultimi 50 anni abbiamo provato in tutti i modi a comunicare con E. T., purtroppo - o per fortuna - con scarsi risultati. Il motivo? Probabilmente stiamo cercando l'alieno sbagliato: a dirlo non è qualche scettico dell'ultima ora ma Seth Shostak, un esperto scienziato del programma di ricerca spaziale SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) che ha passato una vita "a caccia" di altri inquilini del cosmo. Magari Non avrà il volto familiare e rassicurante degli androidi terrestri, ma mettendoci sulle sue tracce potremmo facilmente risalire a quelle del suo "costruttore", una creatura aliena particolarmente intelligente.
Ingegneria aliena. Dall’invenzione della radio a quella di umanoidi sempre più "intelligenti", qui sulla Terra, è passato poco più di un secolo: un'inezia, in termini cosmici. Mettiamo, quindi, che qualche razza aliena sia attualmente in possesso della tecnologia per inviarci segnali radio. Se anche sugli altri pianeti l'evoluzione procede a ritmo serrato, nulla impedisce che E. T. abbia già inventato robot in grado di lavorare per lui. Forse, sostiene Shostak , dovremmo smettere di cercare forme di vita biologiche (e quindi mortali) per concentrarci su esseri artificiali e teoricamente immortali, più facili da individuare.
Bersaglio mobile. Insomma, qualunque sia il volto dei nostri "vicini" spaziali, è verosimile che anche loro stiano progredendo dal punto di vista tecnologico: «Abbiamo a che fare con un target in movimento» ha detto Shostak «e penso dovremmo dedicare almeno una piccola percentuale del nostro tempo a cercare in direzioni forse meno attraenti della vita biologica, ma frequentate da macchine intelligenti».
Ecco dove cercare. La nuova teoria potrebbe fornire spunti preziosi sulle porzioni di cosmo da scandagliare. Ammesso che gli extraterrestri si siano dati all'arte della robotica, avranno bisogno di materie prime ed energia per alimentare la loro attività. Gli scienziati dovranno quindi indirizzare le loro ricerche sulle stelle più calde dell'Universo e sul centro delle galassie, zone, queste, particolarmente ricche di risorse.