Di questo elenco fanno parte dei o entità divine delle religioni maggiormente diffuse nelle religioni dell'Estremo Oriente.
Tra le religioni orientali originate nell'estremo oriente, possiamo Includere: il Taoismo, il Confucianesimo (non una religione vera e propria ma una corrente di pensiero filosofica) e il Ceondoismo.
Taoismo
Il Taoismo è una religione, una filosofia e una via di vita originaria della Cina, istituzionalizzatasi all'incirca nel II secolo avanti Cristo, scaturendo da un movimento di pensiero nato dalla combinazione dell'antica filosofia cinese con le opere spirituali di Laozi, vissuto nel VII secolo a.C. Con 400 milioni di aderenti in Cina, Paese di cui per secoli ha caratterizzato la cultura, il Taoismo è in diffusione oggi anche in Occidente e viene catalogato come una delle principali religioni del mondo. Si tratta di una religione filosofica panteistica, la cui teologia è imperniata sul concetto del Tao (la "Via"), l'essenza prima che costituisce tutte le cose che esistono e il respiro primordiale che supporta la vita stessa. Il taoista dedica la propria vita alla ricerca dell'armonia con la natura, ovvero con il Tao, per poter raggiungere la completezza e l'unione con l'essenza dell'universo.
Laozi
Laozi è stato una delle maggiori figure della filosofia cinese, la cui esistenza reale è ancora dibattuta. Attenendosi alla tradizione cinese, egli visse nel VI secolo a.C., anche se molti storici collocano la sua vita nel IV secolo a.C., il periodo delle Cento scuole di pensiero e degli Stati Combattenti. È attribuita a Laozi la scrittura del Tao Te Ching (testo sacro taoista), ed egli stesso è considerato il fondatore del Taoismo. Anche il meno conosciuto Hua Hu Ching (una tradizione orale tramandata da generazioni di monaci taoisti) è spesso attribuito a Laozi.
La vita
Molto poco si conosce sulla vita di Laozi. La sua esistenza è tutt'oggi oggetto di diatribe, quanto lo è la stesura del Tao Te Ching. La sua figura è stata, nel corso dei secoli, mitizzata e divinizzata. Una leggenda racconta che nacque nel Ku, prefettura Chu (corrispondente all'attuale contea di Lùyì nella provincia dell'Henan), negli ultimi anni del Periodo della Primavera e dell'Autunno. Un'altra versione ne colloca la nascita nella contea di Guoyang, provincia di Anhui.
La leggenda vuole che nacque da una vergine, dopo vari anni di gravidanza, per alcune versioni otto, per altre ottanta, o anche 97. Questa leggenda dà una spiegazione del nome, che letteralmente significa il Vecchio Maestro o il Vecchio Bambino.
Particolare ricorrente è che la donna partorì Lao dal cavo ascellare. I racconti risultano imprecisi circa la scelta dell'ascella.
In accordo alla leggenda e alla biografia contenuta nell'opera di Sima Qian, Laozi fu contemporaneo di Confucio, e lavorò come archivista nella Biblioteca Imperiale della dinastia Zhou (1122 – 256 a.C.). Confucio lo incontrò volontariamente o accidentalmente nell'attuale Luoyang, dove Confucio usava recarsi per consultare la biblioteca. La storia racconta che Confucio, nelle settimane successive, discusse le chiavi di volta del Confucianesimo, insieme a Laozi. Una leggenda taoista racconta che Confucio apprese molto di più parlando con Laozi che consultando la biblioteca.In seguito, Laozi lasciò la sua professione.
Alcuni affermano che viaggiò verso Occidente con il suo bufalo, attraverso lo Stato di Qin. Arrivato al posto di guardia di Hangu, Laozi fu interpellato da un ufficiale, Yixi, il quale gli chiese di lasciare qualche scritto sulla sua filosofia prima di andarsene. La risposta di Laozi all'ufficiale furono i cinquemila ideogrammi del Tao Te Ching, la prima e unica opera scritta del filosofo. Lao Tzu, in un certo senso rinnegando praticamente con lo scrivere proprio l'essenza del suo pensiero, lasciò il suo testo su tavolette di bambù al guardiano. Fatto questo Laozi ripartì e scomparve senza essere mai più visto nelle distese desertiche. Rotoli e dipinti descrivono Laozi come un uomo anziano, calvo, con lunga barba bianca. È di solito raffigurato in viaggio insieme al suo bufalo d'acqua.
Opere
« Muori senza morire e vivrai per sempre. »
(Lao Tze)
Il Tao Te Ching (o Dao De Jing), è considerata un'opera di immenso valore culturale. Copre campi che vanno dalla filosofia, alla spiritualità individuale, alle dinamiche dei rapporti interpersonali. Il libro contiene istruzioni nascoste, ovvero sotto forma di aforismi e metafore, sulla visione spirituale del mondo, la meditazione e la respirazione.
Laozi sviluppò il concetto di Tao, solitamente tradotto come la Via, un concetto il cui significato è strettamente collegato all'ordine cosmico dell'universo: La Via è la Natura. Laozi sviluppò anche il concetto di Wei Wuwei (o Wei-wu-wei, o semplicemente Wu Wei), l'azione senza azione. Questo non significa affatto che non bisogna fare nulla, ma che bisogna astenersi dall'avere obiettivi irraggiungibili, megalomani e fortemente prefissati.
Laozi affermava che la violenza deve essere rigettata quanto più possibile, e che la guerra, anche se vinta è sempre portatrice di morte piuttosto che di feste e trionfi.
Come molti altri filosofi dell'antica Cina, Laozi spiega spesso le sue idee attraverso l'utilizzo di paradossi, analogie, antichi detti, ripetizioni, simmetrie, rime e ritmi. Le scritture a lui attribuite sono ricche e poetiche. Sono un punto di inizio per le meditazioni introspettive o cosmologiche. Anche molte teorie estetiche dell'arte cinese sono ampiamente basate sul suo pensiero e su quello del suo più stretto discepolo, Zhuang Zi.
Molti affermano che stretti paralleli alla filosofia taoista si possono trovare, in occidente, nelle opere di Ananda Coomaraswamy e René Guénon.
Simbologia
Tao (letteralmente la Via o il Sentiero), spesso tradotto come Il Principio, è uno dei principali concetti della filosofia cinese. È l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'Universo, vivente o meno. È solitamente associata al taoismo, ma anche il Confucianesimo fa riferimento a essa. Per dirla in una parola, il Tao "è".
Nella filosofia taoista tradizionale cinese, il Tao ha come funzione fondamentale quella di rappresentare l'universo. Quest'ultimo all'inizio del tempo era in un stato chiamato Wu Chi ( = assenza di differenziazioni/assenza di polarità). A un certo punto si formarono due polarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell'universo:
Yang il principio positivo,rappresentato in bianco.
Yin il principio negativo,rappresentato in nero.
I due principi iniziarono subito a interagire, dando origine alla suprema polarità o T'ai Chi. Il simbolo da tutti conosciuto come Tao è il più famoso di molti simboli che rappresentano questa suprema polarità e che sono chiamati T'ai Chi T'u. È importante evidenziare che nella filosofia Taoista Yin e Yang non hanno alcun significato morale, come buono o cattivo, e sono considerati elementi di differenziazione complementari.
Per descrivere il Tao, si può usare la seguente analogia: immagina una persona che cammina su una strada, portando sulle spalle un fusto di bambù. Alle due estremità del bambù, sono appesi due secchi. I due secchi rappresentano lo yin e lo yang. Il bambù rappresenta il Tai Chi, l'entità che separa lo yin dallo yang. La strada è il Tao.
Ordine di scrittura
Il Tao può essere interpretato come una "risonanza" che risiede nello spazio vuoto lasciato dagli oggetti solidi. Allo stesso tempo, esso scorre attraverso gli oggetti dando loro le caratteristiche. Nel Tao Te Ching si dice che il Tao nutre tutte le cose, che crea una trama nel caos. La caratteristica propria di questa trama è una condizione di inappagabile desiderio, per cui i filosofi taoisti associano il Tao al cambiamento; le rappresentazioni artistiche che tentano di rappresentare il Tao sono caratterizzate da flussi.
I Tre Puri
I Tre Puri o Tre Purità (in cinese San Qing) sono le tre rappresentazioni divine nel Taoismo. Vengono considerati come allegorie delle tre fasi primordiali della manifestazione del Tao.
Secondo la teologia infatti il Tao è uno, ma essendo monistico si manifesta attraverso la produzione della vita e dell'esistenza, che sono molteplici e relative. L'uno si scinde in yin e yang, le forze polari corrispondenti alla seconda fase, la terza fase è invece simboleggiata dai Tre Puri, ovvero il Puro di Giada, Puro Superiore e il Grande Puro. Il Grande Puro, chiamato anche Santità Celeste della Via e della Virtù, è spesso associato a Laozi, il fondatore del Taoismo, rendendo quest'ultimo una sorta di religione rivelata. I Tre Puri sono la rappresentazione essenziale della molteplicità dell'esisitenza, nella quale agiscono in perenne alternanza le due forze taoiche, lo yin e lo yang.
Confucianesimo
Confucio
Il confucianesimo è una filosofia morale, non una religione. Fu fondata da Confucio (vero nome Kong Fuzi) nato nel 551 a.C. Il confucianesimo si è sviluppato in Cina nel periodo degli stati combattenti (476-221 a.C.). Confucio è stato il primo maestro cinese. Nacque nel principato di Lu (odierno Shandong). Ricevette un’educazione nobiliare e si occupò della revisione di antichi testi. Fu colui che disse: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te.”
L’obiettivo di Confucio era far rivivere il passato, recuperando le antiche istituzioni e gli antichi valori. In questo modo, secondo lui, si poteva arrivare ad un’armonia universale, cioè a ciò che i taoisti chiamano Tao. Per i confuciani il Tao è l’obiettivo; per i taoisti è il punto di partenza. Confucio, quindi, non si è presentato come il fondatore di una corrente di pensiero bensì come un mediatore tra gli antichi e il popolo cinese.
Per Confucio l’uomo è essenzialmente buono e per far sviluppare appieno questa bontà esso va educato con il buon esempio (il buon esempio per Confucio era quello degli antichi). Da ciò si evince anche il motivo per cui i cinesi sono così abili nel copiare ed abbiano poco sviluppato la loro originalità: perché il confucianesimo li portava a copiare i modelli del passato.
Il confucianesimo si basa quindi sul rispetto della famiglia e dei superiori e sull’insegnamento a coloro che gerarchicamente sono “inferiori” a noi. Così Confucio dichiarò che esistono cinque tipi di relazioni: padre-figlio, re-suddito, marito-moglie, fratello maggiore-fratello minore, amico-amica. Di queste relazioni solo l’ultima è paritaria, tutte le altre sono gerarchiche.
Il confucianesimo non si è mai interessato molto all’individuo in sé e per sé: per questa filosofia infatti l’individuo ha importanza solo perché fa parte di una società, cioè è la società che conta.
Il confucianesimo ha perso molta della sua importanza ma i cinesi restano comunque confuciani.
Insegnamenti
Nei Dialoghi, Confucio si presenta come un "messaggero che nulla ha inventato", il cui compito è quello di trasmettere la sapienza degli antichi. Grande importanza è data allo studio: il libro si apre proprio col carattere cinese che indica lo studio, xué (cinese semplificato: 学, cinese tradizionale: 學). Lungi dal tentare la costruzione di un sistema filosofico, Confucio invitava i suoi discepoli a riflettere profondamente su se stessi e sul mondo, approfondendo la conoscenza del passato da cui trarre insegnamento attraverso lo studio degli antichi testi.
In un periodo storico segnato dalle divisioni e da guerre sanguinose fra stati feudali, Confucio ripropose il concetto di Mandato del cielo (天命 pinyin: Tiānmìng) che avrebbe potuto riunificare la Cina e ridare finalmente pace e prosperità al popolo. Ma allo stesso tempo, l'interpretazione confuciana del Mandato del cielo era innovativa, poiché egli pensava ad un trono sul quale si sarebbero succeduti sovrani scelti sulla base della loro statura morale, non della parentela di sangue, capaci di diffondere la virtù fra il popolo senza il bisogno di leggi dure e restrittive.
La concezione confuciana del jūnzi (君子), termine che prima di Confucio indicava la nobiltà di sangue, è piuttosto quella della nobiltà d'animo (spesso junzi è tradotto come uomo superiore), acquisita con la pratica delle virtù. Il suo insegnamento, dunque, benché principalmente orientato alla formazione dei futuri uomini di potere, era aperto a tutti, non solo ai figli della nobiltà.
Gli insegnamenti di Confucio furono raccolti e organizzati dai suoi discepoli nei Dialoghi.
Simbologia
Il simbolo del Confucianesimo significa "armonia totale, giustizia , nella tua vita, nei tuoi parenti, e nei tuoi vicini."
In pratica i confuciani concepivano lo Stato come una grande famiglia al cui vertice stava il re ("mandato dal cielo"), mentre più in basso tutti osservavano i diritti-doveri della loro condizione sociale, secondo un codice prestabilito che regola i rapporti tra signore e vassallo, tra padre e figlio, tra il primogenito e gli altri fratelli, tra marito e moglie, tra amici e compagni.
In effetti il Confucianesimo si prestava molto ad essere utilizzato come una religione di stato. Esso equiparava il sovrano al sommo sacerdote in grado di governare per il "mandato ricevuto dal cielo": mandato revocabile ogniqualvolta il sovrano spezza l'armonia fra ordine sociale e naturale. E' il sovrano che promulga ogni anno il calendario dei doveri civili e rituali.
Ceondoismo
Il Ceondoismo ( letteralmente "insegnamento della via del Cielo") è una religione monoteistica e panteistica nata tra il XIX e il XX secolo in Corea. La religione ceondoista venne fondata da Choe Jeu in un momento di instabilità culturale e politica, ed è strettamente correlata al movimento nazionalistico e spirituale del Donghak, fondato anche questo dallo stesso Choe Jeu, il cui obiettivo primario era quello di rivitalizzare la cultura tradizionale coreana di fronte ad un'imposizione sempre più vessante delle usanze e dei costumi occidentali. Il Ceondoismo è così un sincretismo tra Buddhismo, Taoismo, Confucianesimo, sciamanesimo ancestrale coreano e anche Cristianesimo, religione quest'ultima da cui è stato tratto in particolare l'approccio organizzativo alla società. Per le sue connotazioni la religione ceondoista, organizzata in una Chiesa, sta ottenendo un notevole successo tra la popolazione dei due Stati coreani, in particolare tra i giovani; è oggi praticata da circa tre milioni di persone che si dividono tra la Corea del Nord e la Corea del Sud e sebbene nata in ambienti che conservavano un approccio nazionalistico ed esclusivista alla società, è diventata sempre più una religione universalistica per i valori sociali e umanisti che promuove.
Divinità
Il Ceondoismo è una religione monoteistica, per questo i ceondoisti credono in un Dio unico, che chiamano Haneullim in lingua tradizionale, e che letteralmente significa "Signore del Cielo". La concezione di questo Dio non è personale, bensì impersonale; la Divinità è vista infatti come un principio creatore eterno, illimitato e universale, non come un'entità con una propria personalità e fisicità, che crea l'uomo dall'esterno del mondo, come quanto accade nelle religioni abramitiche.
Dio nel Ceondoismo è dunque visto come un'entità panteistica e dunque immanente, che pervade l'universo e si manifesta nella natura, nella vita di tutti i giorni e nella profondità intima dell'essere umano stesso. Non è una Divinità che risiede all'esterno della creazione, come afferma il Cristianesimo, ma al contrario è ovunque e all'interno di ogni cosa, anche in ogni uomo.
Simboligia
Il simbolo più comunemente utilizzato nella religione Ceondoista è il Donghak (letteralmente "insegnamento orientale")
L'obiettivo primario del Ceondoismo è quello di costituire una società all'insegna dei valori divini quali l'armonia, l'intelligenza morale e la consapevolezza della vita.