Puntuale come ogni anno, ritorna l’appuntamento con le celebri meteore di agosto, le popolari “Lacrime di San Lorenzo”, meglio note come Perseidi.

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Senza dubbio si tratta dell’evento astronomico più popolare, capace di suscitare sempre curiosità ed interesse presso il grande pubblico, complice il periodo estivo e le vacanze.Le tradizionali meteore, hanno già iniziato a penetrare a gran velocità nell'atmosfera terrestre. Il picco di attività dello sciame (fino a 100 meteore all'ora) è previsto nelle ore diurne di domenica.

Le Perseidi

Sono uno sciame meteorico che la Terra si trova ad attraversare durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole.

La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.

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La cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-Tuttle, che ha un nucleo di circa 10 km e il cui ultimo passaggio al perielio è avvenuto nel 1992, e il prossimo si realizzerà nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa. La velocità con cui impattano l'atmosfera terrestre è pari a circa 59 km/s. Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C.

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Giovanni Virginio Schiapparelli

Nell'Ottocento venne scoperto il legame delle Perseidi con la cometa Swift-Tuttle da parte dell'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli: Schiaparelli nel 1866, a seguito del passaggio al perielio della cometa del 1862, scoprì il legame tra gli sciami meteorici e le comete.

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(la costellazione rappresentata in chiave mitologica da Johannes Hevelius nel: Firmamentum Sobiescianum 1690)

Il nome di questo sciame meteorico deriva dal fatto che il radiante, ossia il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie, è collocato all'interno della costellazione di Perseo.

San Lorenzo

Lorenzo ( Huesca, 225 – Roma, 10 agosto 258) venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Valeriano nel 257.

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San Lorenzo, dipinto di Spinello Aretino, sec. XIV

Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, Lorenzo fu uno dei sette diaconi di Roma, le notizie sulla vita del santo, che pure in passato ha goduto di una devozione popolare notevole, sono scarse.

Si sa che era originario della Spagna e più precisamente di Osca, in Aragona, alle falde dei Pirenei.
Ancora giovane, fu inviato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici; fu qui che conobbe il futuro papa Sisto II. Questi insegnava in quello che era, all'epoca, uno dei più noti centri di studi della città e, tra quei maestri, il futuro papa era uno dei più conosciuti ed apprezzati. Tra maestro e allievo iniziò un'amicizia e una stima reciproche. Entrambi, seguendo un flusso migratorio allora molto vivace, lasciarono la Spagna per trasferirsi a Roma.
Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove.

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Bernardo Strozzi, San Lorenzo distribuisce le ricchezze della Chiesa

Al principio dell'agosto 258 l'imperatore Valeriano aveva emanato un editto, secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte:

« Episcopi et presbyteri et diacones incontinenti animadvertantur »

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San Lorenzo trascinato sulla graticola, nell'interpretazione di Pietro da Cortona

L'editto fu eseguito immediatamente a Roma. Sorpreso mentre celebrava l'eucaristia nelle catacombe di San Callisto, papa Sisto II fu ucciso insieme a quattro dei suoi diaconi, il 6 agosto; quattro giorni dopo il 10 agosto fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni. Non si è certi se egli fu bruciato con graticola messa sul fuoco ardente.

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Martirio di san Lorenzo, olio su tela di Tiziano Vecellio, 1548-1549, Venezia, Chiesa dei Gesuiti

La notte di san Lorenzo (10 agosto) è tradizionalmente associato al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato. In effetti, in quei giorni, la Terra attraversa lo sciame meteorico delle Perseidi e l'atmosfera è attraversata da un numero di piccole meteore molto più alto del normale. Il fenomeno risulta particolarmente visibile alle nostre latitudini in quanto il cielo estivo è spesso sereno.

Celebre la poesia di Giovanni Pascoli, che interpreta la pioggia di stelle cadenti come lacrime celesti, intitolata appunto, dal giorno dedicato al santo, X agosto:

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« San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla... »

Inoltre San Lorenzo è considerato patrono: di bibliotecari, cuochi, librai, pasticcieri, vermicellai, pompieri, rosticcieri e lavoratori del vetro. È inoltre il patrono della città di Grosseto e della città di Tivoli, della città di Sant'Agata li Battiati in provincia di Catania, nonché uno dei tre patroni della città di Perugia.

Le stelle cadenti ci ricordano ogni anno che c’è sempre qualcosa in cui sperare, c’è sempre qualcosa da desiderare. Amate, sognate, desiderate e le stelle faranno da contorno alla vostra luce.

Buona osservazione !


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