Un piccolo orto su Marte potrebbe fornire ai futuri esploratori del Pianeta Rosso non soltanto frutta e verdura fresca, ma anche riserve d'ossigeno rinnovabili senza bisogno di portarlo dalla Terra.

Un piccolo orto su Marte potrebbe fornire ai futuri esploratori del Pianeta Rosso non soltanto frutta e verdura fresca, ma anche riserve d'ossigeno rinnovabili senza bisogno di portarlo dalla Terra. I ricercatori dell'università di Sydney guidati da Federico Maggi hanno elaborato una simulazione per verificare la possibilità di coltivare piante terrestri sul suolo di marte. Maggi e il suo team stanno lavorando su un progetto chiamato: "biogeochimica", che unisce biologia, geologia e chimica per studiare come si comportano gli organismi viventi in ambienti eterogenei. Nel numero di luglio del periodico specializzato "Advances in Space Research", gli studiosi hanno descritto come abbiano esaminato il processo di crescita di radici vegetali in un compost formato da suolo simile a quello marziano (ne conosciamo la composizione grazie alle sonde), più fertilizzanti e batteri portati dalla Terra. I risultati degli esperimenti attraverso un modello chiamato "Biotoughreact" sono stati incoraggianti.

La ridotta gravità di Marte, che è un terzo rispetto a quella terrestre, favorisce l'assorbimento dell'acqua da parte dei vegetali, per cui sono necessarie innaffiature di portata inferiore rispetto a quelle terrestri (l'acqua su Marte si trova sotto forma di cristalli di ghiaccio mescolati al terriccio, a formare quello che tecnicamente si chiama "permafrost"). In passato sono già stati effettuati esperimenti di crescita di vegetali in humus non terrestri (per esempio, con terriccio lunare autentico), e si è visto che i semi non avevano difficoltà a germogliare, purché provvisti dei necessari nutrienti e della flora batterica. Ma che vantaggio può esserci a creare dei piccoli orticelli marziani? Oltre al fatto di creare sul posto verdure fresche (sempre che risultino commestibili), le piante assorbirebbero anidride carbonica cedendo ossigeno. In questo modo potrebbero rinnovare l'aria respirabile rendendo così le future colonie autonome senza bisogno di spedizioni spaziali. La “Terraformazione”

Ovviamente, le piante dovrebbero essere coltivate in serre speciali, riscaldate, illuminate a tenuta stagna. L'atmosfera di Marte è estremamente sottile, la temperatura media si aggira sui 63 gradi sotto zero e la luce del Sole è più fioca rispetto alla nostra. Ma magari i vantaggi in futuro potrebbero compensare sicuramente le difficoltà e i costi di questi esperimenti. In un futuro non molto lontano le colonie marziane potranno essere circondate, se non da campi di messi ubertose, da corone di coltivazioni a tenuta ermetica.

 


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