Uno dei più citati "dipinti ufologici", come testimonianza di avvistamenti UFO nel passato. Gli oggetti "anomali" sarebbero le nuvole e la neve che rappresenterebbero dei dischi volanti e del materiale alieno proveniente da esso


La "Fondazione della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma", più conosciuta come "Il Miracolo della Neve", venne dipinta da Tommaso di Cristoforo Fini, detto Masolino da Panicale, su ordine del papa Martino V Colonna per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Roma intorno al 1428. Faceva parte di un trittico a due facce e Vasari lo attribuì a Masaccio che invece realizzò solo uno dei pannelli laterali con i santi Girolamo e Battista. " ... abbiamo la rappresentazione visuale di uno stranissimo evento implicante Papa Liborio (352-366 A.D.). Secondo tale tradizione storica, in un sogno il Papa ebbe dagli Angeli l'ordine di costruire a Roma una nuova chiesa nel luogo esatto dove una nevicata miracolosa si sarebbe manifestata. Il giorno dopo, una strana sostanza simile a neve cadde dal cielo contro qualsiasi previsione meteorologica, in una calda giornata d'agosto. Il fenomeno fu limitato alla sola zona di Roma in cui venne poi edificata la basilica di S. Maria Maggiore. (...) Quale fu la causa di questa nevicata "impossibile"? Masolino da Panicale, nella sua pittura, rappresenta una scena dettagliata dell'evento, con la neve che cade da una "nuvola" grossa e allungata, grigiastra e a forma di sigaro, sotto la quale sono visibili delle nuvole più piccole. Un'attenta osservazione di queste ultime, peraltro, mostra che non sembrano nubi normali. Esse sono infatti tutte chiaramente delineate nei loro contorni e tutt'altro che vaporose, e sono poi rappresentate a due a due e in maniera identica con illuminata solo la parte superiore, con la maggior parte dei "dischi diurni" muniti di cupola." (R. Pinotti, in http://www.notizieufo.com)

In questo testo si accenna a una "strana sostanza simile a neve", ma nella leggenda originale si parla solo di "neve" che sarebbe miracolosamente caduta a Roma nell' agosto nell'anno 352.

Secondo la leggenda, narrata dal frate Bartolomeo da Trento nella prima metà del XIII secolo nel Liber epilogorum in gesta sanctorum , «la mattina del 5 agosto 352 gli abitanti del colle Esquilino ebbero una strana sorpresa: durante la notte era caduta la neve ed un soffice manto ne ricopriva un tratto. Con tale prodigio la Vergine Maria aveva indicato, ad un patrizio di nome Giovanni ed a sua moglie, che in quel luogo desiderava fosse eretto un tempio in suo onore. Da gran tempo i due anziani coniugi, che non avevano avuto figli, desideravano impiegare le loro ricchezze in un’opera che onorasse la Madre di Dio e, a tal fine, la pregavano con fervore affinché mostrasse loro in qual modo potessero esaudire il desiderio. La Vergine, commossa dalla pietà dei due, sarebbe apparsa loro in sogno dicendo che nel luogo ove la mattina seguente avessero trovato la neve caduta miracolosamente durante la notte, dovevano edificare, a loro spese, una chiesa dedicata al nome di Maria. Emozionato dal prodigio, il mattino seguente Giovanni si recò da papa Liberio, a narrargli l’accaduto: il pontefice aveva, durante la notte, sognato la medesima cosa! Liberio, seguito dal patrizio Giovanni e da un grande corteo di popolo e prelati, si recò sull’Esquilino e, sulla neve ancora intatta, segnò il tracciato della nuova chiesa, che fu edificata a spese del patrizio e di sua moglie.» (da: 'I luoghi giubilari a Roma. Storia, spiritualità, arte', a cura di Andrea Lonardo, Ediz. San Paolo, 2000. )

Nella realtà le cose sembra siano andate diversamente. La fondazione della basilica di Santa Maria Maggiore sul colle Esquilino, risale agli anni del pontefice Sisto III, intorno alla metà del V secolo, e fu la prima chiesa dedicata alla Madonna, ufficialmente definita "Madre di Dio" dal Concilio di Efeso del 431. Forse venne scelto l'Esquilino come luogo per edificare una chiesa dedicata a Maria per eliminare il culto pagano di Giunone Lucina, alla quale erano dedicate le feste definite "matronalia" che si celebravano in un piccolo tempio sullo stesso colle.

La basilica prese il nome di “ad Nives” non prima del X secolo perchè non vi è traccia della leggenda della neve prima di quell'epoca. Nel XII secolo venne istituita la "Festa Dedicationis Sanctae Mariae ad Nives" e ancora oggi il 5 agosto nella basilica, durante la celebrazione della messa, si fanno cadere sull'altare petali di fiori bianchi. La basilica di Santa Maria Maggiore viene chiamata " ad Nives" nella bolla di papa Niccolo IV del 1288, e a quell'epoca risalgono i mosaici di Filippo Rusuti che raffigurano la storia del miracolo, visibili ancor oggi sotto la loggia settecentesca che copre la facciata originale.

La storia del Miracolo della Neve colpì la fantasia popolare, tanto che molti artisti rappresentarono la scena e diverse chiese dedicate alla Madonna della Neve vennero edificate in altre parti d'Italia. A Firenze troviamo la raffigurazione del miracolo in un affresco nella chiesa di Santa Felicita (Cappella Canigiani) e in una vetrata di Orsanmichele, realizzata alla fine del XIV secolo ( qui a lato ) :

Qui sotto invece vediamo la versione del Perugino, un piccolo dipinto che probabilmente faceva parte della predella di una composizione più grande.

La versione di Mathias Grunewald qui a sotto invece è datata 1517-19. La storia del miracolo della neve venne quindi narrata mille anni dopo il leggendario avvenimento, e altri cent'anni passarono prima che Masolino da Panicale raffigurasse la scena nel trittico a due facce destinato alla chiesa di Santa Maria Maggiore.La faccia posteriore del pannello con il Miracolo della Neve contiene una raffigurazione dell' Assunta (apparizione della Madonna in alto sopra le nuvole)…

 


Dicevamo degli "oggetti volanti non identificati", che sarebbero quelle strane nubi che si trovano sotto una nube più grande sulla quale sono raffigurati Gesù e la Madonna. Ecco un particolare del dipinto, nel quale si nota la neve che cade dalle nubi:

Ma sono davvero tanto "strane" queste nuvole, nel contesto dell'arte del XV secolo? Sembra proprio di no, visto che lo stesso Masolino ha rappresentato nubi simili in altri dipinti. Si tratta dunque di un modo non realistico ma stilizzato di rappresentare le nubi, come stilizzata e non realistica era l'arte sacra della prima metà del '400. Ecco alcuni esempi:


CONCLUSIONI

Non ci sono UFO nel dipinto intitolato "Il miracolo della neve" di Masolino da Panicale. La leggenda della nevicata estiva sull'Esquilino è un racconto scritto mille anni dopo l'epoca in cui sarebbe avvenuto il miracolo, e le nubi che tanto hanno fatto discutere certi ufologi rientrano nello stile di diversi artisti della prima metà del '400.


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