Londra, 24 maggio - I resti biologici attribuiti a leggendarie creature scimmiesche come lo Yeti e il Bigfoot saranno analizzati secondo i contemporanei esami di valutazione del Dna.

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I resti protagonisti dell'avventura saranno, riporta la BBC, i numerosi materiali custoditi nell'archivio del museo di Losanna in Svizzera raccolti in giro per il mondo dall'esperto Bernard Heuvelmans, un biologo franco-belga che ha analizzato tutti i presunti ritrovamenti di Yeti dal 1950 al 2001, anno della sua morte. L'impresa sara' promossa dall'Universita' di Oxford coordinata da Bryan Sykes che ha spiegato: "Promuoveremo un approccio sistematico, analizzando i resti con i metodi e gli esami genetici piu' avanzati per chiarire finalmente da una prospettiva realmente scientifica una delle leggende piu' affascinanti della storia dell'umanita': l'esistenza di Yeti e Bigfoot. Testeremo ossa, capelli e tutto il materiale a nostra disposizione attraverso le tecniche della medicina legale"

Cos'è lo Yeti?

Lo Yeti è una creatura leggendaria che si ritiene viva nell'Himalaya, ormai entrata nell'immaginario collettivo. È anche noto come Abominevole uomo delle nevi, termine originato da una traduzione giornalistica errata dell'espressione in lingua nepalese Metoh Kangmi (letteralmente "uomo-orso delle nevi"). Il termine Yeti deriva invece da yeh-teh che significa "Quella cosa là", l'espressione usata dagli sherpa per indicare la mitica creatura.

Caratteristiche

yetiLo Yeti dell'Himalaya sembra avere "parentele" sparse in tutto il mondo: nella regione caucasica e nella vasta fascia che va dal Pamir, attraverso l'Asia Centrale e la Mongolia, fino alla Siberia Orientale vivrebbe l'"Almas"; sulle montagne della Cina Centrale, in Indocina e in Malesia si nasconderebbe lo Xuèrén o "uomo selvatico"; negli altipiani della Russia il Chuchunaa; nel nord ovest americano, tra le Montagne Rocciose e il Pacifico, si dice vivrebbe lo Sasquatch o Big Foot (comunemente conosciuto con il nome di Piedone).Ogni stato citato ha promosso ricerche scientifiche per indagare e fare luce sulla presunta esistenza di queste creature. Ma dal primo avvistamento effettuato dal Colonnello Britannico A.L. Waddell, nel 1889, ad una quota di 5.000 metri di altezza, alla frontiera tra Nepal, Tibet e Buthan, fino ad oggi sono state avvistate e fotografate solo impronte, con l'eccezione di scalpi e pellicce rinvenuti e conservati come reliquie da alcuni monaci, che si sono rivelati appartenere a specie animali note. Nel 1980 Meng Quingbao ha avvistato un migliaio di impronte di cui ha riportato alcuni calchi, addirittura della lunghezza di 46 cm, di forma e dimensioni dissimili da quelle conosciute della fauna circostante, oltre ad alcuni peli per i quali non sono state rilevate affinità con quelli di altre specie viventi nella zona. C'è chi sostiene che appartengano a un antenato del Gigantopiteco, vissuto nel tardo Pliocene, ritenuto estinto ma di cui potrebbero essere rimasti in vita alcuni esemplari isolati.

Lo yeti viene descritto come un grosso animale, con analogie scimmiesche, che vive sull'Everest o comunque nell'Himalaya. Si tratterebbe di un essere di altezza compresa tra 1,80 e 2,40 metri, ricoperto di una folta pelliccia bianca o argentata. Avrebbe una lunga capigliatura e braccia lunghe fino alle ginocchia. Gli abitanti del Tibet ipotizzano l'esistenza di due tipi di Yeti: il Dzu-teh (che significa cosa grossa), più alto, e il Meh-teh, di altezza più ridotta.

Teorie

Se quello che viene indicato come Yeti sia discendente di qualche creatura pre-umanoide o, invece, nient'altro che un qualche animale peloso in grado di assumere una postura eretta non è dato sapere, allo stato attuale delle nostre conoscenze. Di certo, sappiamo che le popolazioni himalaiane considerano lo yeti una creatura della fauna locale che vive sulle più alte cime e si avventura fra la neve alla ricerca di muschio salato o di licheni.
L'alpinista e himalaysta Messner ha ipotizzato che lo yeti non sia altro che l'orso delle nevi.

Orsocaverne

Nella sua disamina spiega che i tibetani chiamano questo orso chemo, ed è descritto come lo yeti: irsuto, puzzolente, dalle impronte umane. L'orso è in mostra allo zoo di Lhasa. Il Dalai Lama disse a Messner che "yeti e chemo sono la stessa creatura: non capisco cosa s'immaginino gli occidentali pensando allo yeti".
Lo Yeti e molti esseri pelosi simili visti in molte zone dell'Asia centrale, e anche il Bigfoot del nord-America o l'Isnashi dell'America del Sud, potrebbero essere spiegati come esseri umani affetti da ipertricosi e cresciuti allo stato selvaggio, almeno per i casi con statura normale. Nelle razze mongolidi i peli si distribuiscono su tutta la superficie della pelle, per cui un individuo affetto da ipertricosi apparirebbe simile ad una scimmia. Esistono dettagliate leggende in Asia centrale sull'esistenza di uomini coperti di pelo, e nel 2005 è effettivamente nato in un villaggio del Kazakistan un bambino con il corpo completamente coperto di peli. Ma questo fa parte di una rara ma conosciuta malattia chiamata ipertricosi.

Traduzione da:http://www.bbc.co.uk & http://it.wikipedia.org


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