Di questo elenco fanno parte dei o entità divine delle religioni maggiormente diffuse al mondo e consistentemente organizzate con un clero.

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Entità divine e spirituali delle religioni abramitiche
Le religioni abramitiche sono le religioni monoteiste che hanno una base in comune fondata sull'Antico Testamento della Bibbia. Queste religioni sono radicalmente monoteiste, riconoscono l'esistenza di un unico Dio supremo, pertanto altri esseri possono essere considerati come entità spirituali.

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Ebraismo
Yahweh, indicato per lo più con il tetragramma biblico JHWH o YHWH e chiamato per rispetto Elohim (plurale di "Dio") o Adonai ("Signore")Yahweh (anche Yahveh)è il Dio del popolo ebraico. Questo dio originariamente venne descritto dalla Bibbia come un dio potente e creatore (Genesi, 1), ma anche legato da un patto agli uomini: severo nel punire le colpe, attento verso i penitenti, viene descritto in diverse fasi sia come un dio locale che come un dio universale.

La Bibbia descrive Yahweh come il vero Dio che ha condotto il popolo ebraico fuori dall'Egitto, fornendolo dei Dieci comandamenti. Yahweh è un "dio geloso" (secondo l'esatta definizione del testo biblico), perché redarguisce gli Ebrei relativamente al culto di divinità di altre nazioni o alla fabbricazione di idoli.

L'identità di Yahweh come dio unico e universalistico perché artefice del mondo, da un lato, e come dio nazionale ed etnico, in quanto unico dio cui Israele deve tributare il culto, dall'altro, oscilla tra le due versioni anche in ragione della datazione dei testi biblici e dei diversi contesti.
Così, nella Genesi, il tema della creazione accentua evidentemente il carattere universalistico dell'opera di Yahweh: non esistono Ebrei in quella fase in cui Dio dà forma all'informità pristina. Ed i "libri narrativi" tendono ad accentuare il carattere universalistico di Yahweh, almeno nelle vicende relative ad Adamo, Eva, i primi patriarchi. Il quadro di riferimento è dunque più vasto che non il racconto delle vicende del popolo ebraico. Il racconto di Genesi, 1-3 è peraltro vicino alle cosmogonie delle civiltà vicine: non manca una tendenza antropomorfizzante (ad esempio, nel riferimento al riposo di Yahweh al settimo giorno della creazione o nell'ira che manifesta di fronte all'infrazione del berit, ossia del patto tra Dio e il suo popolo) e la descrizione della creazione come imposizione di ordine al caos.

Cristianesimo
Dio = Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo, un solo dio in tre persone distinte)

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Dio Padre, prima persona della Trinità: Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra

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Il rapporto degli esseri umani con il dio o gli dèi, all'interno di un paradigma teista, costituisce da millenni, nelle più svariate forme, individuali e sociali, la manifestazione più comune della religione.Nelle religioni e nei sistemi ontologici teisti, il termine Dio indica una divinità, ovvero un essere soprannaturale e immortale, trascendente o immanente divinità unica nei monoteismi, una delle divinità principali nei politeismi. Il termine "dio" fa riferimento a divinità assenti di sesso (normalmente nei monoteismi), oppure di sesso maschile (nei politeismi, per alcune divinità), mentre si usa specificamente il termine dèa (in genere nei politeismi) in riferimento a divinità di sesso femminile.

Da molti secoli è poi divenuta oggetto dell'indagine filosofica e teologica la questione dell'esistenza o inesistenza di un dio – che si costituisce come uno dei temi-cardine della metafisica. Una posizione astensionistica in merito si configura come agnosticismo, mentre è detta ateismo la negazione dell'esistenza della divinità.

Gesù Cristo, seconda persona della Trinità: è il Figlio di Dio incarnato, morto e risorto. Egli nacque da Maria per opera dello Spirito Santo.

jesuGesù di Nazaret (Betlemme o Nazaret, 7-2 a.C. Gerusalemme, 26-36) è il fondatore del Cristianesimo, religione che lo riconosce come il Cristo (Messia) atteso dalla tradizione ebraica e Dio fatto uomo. Alcune religioni non cristiane, tra cui l'Islam, lo riconoscono invece come profeta mentre altre hanno elaborato una specifica visione su di lui. Gesù ha svolto la sua attività di predicatore, guaritore ed esorcista negli ultimi anni della sua vita nella provincia romana della Giudea.

Secondo la tradizione cristiana, le principali fonti testuali relative a Gesù sono i quattro vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni). Per quanto concerne le ricerche storiche sulla sua vita le principali fonti si trovano nel Nuovo Testamento, in particolare nelle lettere di Paolo e nei vangeli sinottici, fonti che hanno trovato alcuni interessanti riscontri in ritrovamenti e studi archeologici.Gli ultimi secoli hanno visto infatti lo sviluppo di ricerche volte a valutare l'attendibilità storica dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e miracolosi, sia a ricostruire il profilo del Gesù storico.
I vangeli narrano la nascita di Gesù da Maria vergine, la predicazione focalizzata sull'annuncio del Regno dei Cieli e sull'amore al prossimo, e realizzata con discorsi e parabole accompagnati da miracoli; narrano infine la sua passione, morte in croce, risurrezione e ascensione al cielo. I vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento identificano Gesù con il Messia e il Figlio di Dio. Le neotestamentarie lettere paoline esaltano il valore salvifico della sua morte e risurrezione. La successiva tradizione cristiana lo ha quindi dichiarato seconda persona della Trinità, assieme al Padre e allo Spirito Santo, e "vero Dio e vero uomo".

Spirito Santo, terza persona della Trinità: è lo Spirito d'amore.

Lo Spirito Santo è, nella tradizione ebraica, cristiana ed islamica è lo spirito di Dio.

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Nella fede cattolica lo Spirito Santo procede in egual misura dalle altre due persone, il Padre e il Figlio. Secondo invece la fede delle chiese orientali lo Spirito Santo procede esclusivamente da Dio Padre. Con il termine tecnico procedere si intende una derivazione che non ha implicazioni temporali, né di priorità, in quanto lo Spirito Santo non può intendersi teologicamente a posteriori rispetto alle altre due persone.Per quasi tutte le confessioni cristiane, lo Spirito Santo è la Terza Persona della Trinità. Riguardo allo Spirito Santo la teologia cristiana è stata quella sviluppata nei secoli più recenti; per questa ragione le diversità tra le varie confessioni cristiane in questo campo sono maggiori rispetto a quelle riscontrabili rispetto alla teologia su Dio Padre e su Dio Figlio.


Islamismo

Allah (in arabo: ﷲ, Allāh) è la parola araba per Dio. È il nome usato per indicare Dio nei paesi di lingua araba e nell'Islam.

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Per il Corano, Allāh è invece il benevolo Creatore ex-nihilo dell'universo, riassumibile nella ricorrente espressione Khāliq al-samāwāt wa l-arḍ, "Creatore dei cieli e della Terra"), il suo continuo plasmatore, eterno, onnipotente, onnipresente, onnisciente, benevolo con le Sue creature. Ha una quantità di attributi che sono riassunti nella lunga serie di nomi (chiamati "Bei Nomi", o al-asmāʾ al-ḥusnā ) che servono poi a formare nomi teofori assai diffusi nell'onomastica araba quando siano preceduti dal termine "ʿabd" (servo di): ʿAbd Allāh, ʿAbd al-Raḥmān, ʿAbd al-Raḥīm, ʿAbd al-Nāṣir, ʿAbd al-Majīd, ecc.
Allah avrebbe rivelato ad Adamo, il primo uomo, la Sua volontà, additandogli i suoi doveri. Conoscere tali voleri rese Adamo anche il primo profeta perché egli avrebbe poi riportato quanto rivelatogli alla sua discendenza. L'obbedienza al volere divino sarebbe stato rimeritato da Dio con il premio eterno del Paradiso mentre la sua disubbidienza sarebbe stata punita con l'Inferno ed entrambe le cose sarebbero determinate in via definitiva nel corso di un futuro Giorno del Giudizio (yawm al-dīn) alla fine dei tempi.
Tale Rivelazione sarebbe stata nuovamente trasmessa ad altri uomini prescelti, i profeti, che talora avrebbero assolto la funzione di inviati di Dio presso le nazioni del mondo. Il loro numero sarebbe altissimo e in questo lungo elenco sarebbero compresi tutti i profeti antico-testamentari, dal momento che anche la Tōrāh è considerato ciò che resta, sia pur alterato, d'una originaria piena Rivelazione divina.
Il fluire del tempo, coi suoi inevitabili oblii, e l'azione talora ostile degli uomini avrebbe provocato la riproposizione sempre identica nei contenuti della Rivelazione, fino all'ultima che sarebbe stata portata una volta per tutte, su ordine divino, dall'arcangelo Gabriele (Gibrīl) a Maometto, per questo definito "Sigillo dei Profeti".


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