Correva l'anno 1993, e ventitreenne Filiberto Caponi (ceramista), fu protagonista di una sconcertante serie di incontri ravvicinati con un "essere" di sembianze non umane, corredata da una impressionante documentazione fotografica. Il caso balzò agli onori della cronaca, tra interviste, libri e denuncie alla magistratura.

Il 9 maggio del 1993, in un piccolo paesino in provincia di Ascoli Piceno (Pretare di Arquata del Tronto), Filiberto Caponi, che all'epoca aveva 23 anni, diviene testimone di un evento straordinario che segnò per sempre la sua vita. Il suo caso, è uno dei più controversi in materia di incontri ravvicinati, anche se attualmente viene ritenuto chiuso. Caponi avrebbe avuto ben cinque incontri ravvicinati del terzo tipo con un extraterrestre. Ci sono migliaia di racconti di questo genere, ma la particolarità del caso Caponi consiste nel fatto che, grazie ad una macchina fotografica, è riuscito ha documentare questi incontri con numerose fotografie. Il caso destò molto clamore, al punto di attirare l'attenzione di Giancarlo Magalli che mostrò le foto nella trasmissione "i fatti vostri". La diffusione della notizia fu tale da richiedere  l’intervento delle Forze dell’Ordine per evitare eccessivi allarmismi.

Dalle foto, è possibile vedere una strana e piccola creatura, che sembra boccheggiare dolorante e ferita. La creatura ha due gambe e due braccia ed un'altezza di circa 70 cm. E' priva di orecchie con gli occhi piccoli e la testa tonda. La pelle sembra spessa e dura di color arancione. Il caso fu studiato accuratamente dal mondo della ufologia che ebbe modo di sottoporre Caponi a numerose domande.

Nel primo incontro, il 9 maggio, Caponi notò una figura che si lamentava, e che gli ricordava un animale, ma scuotendolo notò i piedi e le mani. Secondo il racconto, la creatura si allontanò rapidamente. Durante la notte, Caponi avvertì il lamento della cratura e lo vide, con il padre, allontanarsi. Il caso tuttavia, come detto, fu ritenuto chiuso e, successivamente, Caponi fu sottoposto a procedimento dalle autorità per diffusione di notizie false e turbamento dell'ordine pubblico, ma venne assolto!!!

IPOTESI a favore. La creatura presenta una pelle che sembra ustionata e un aspetto sofferente. Potrebbe essere vittima di un ufo crash durante il quale è rimasta ferita, potrebbe essere scappata ad altri alieni che la tenevano prigioniera e/o la torturavano, potrebbe aver subito una mutazione genetica per colpa della nostra atmosfera, o essere un esperimento genetico degli alieni.

Ha solo due dita nei piedi, e qualcuno ha fatto notare che questo la rende più simile a un equino (sono zoccoli?), ma dopotutto se è un alieno, è abbastanza probabile che sia diverso da noi, quindi perché non potrebbe avere gli zoccoli?

IPOTESI contro. Nelle fotografie la creatura è sempre nella stessa posa, possibile che non si sia mossa nemmeno un po’? La sua struttura anatomica è troppo approssimativa, un essere del genere non potrebbe stare in piedi né muoversi. In alcune foto si vede un sasso vicino alla creatura: serviva per tenerlo dritto?

D’altro canto, se fosse stata veramente modellata con l’argilla, la sua “pelle” ha una colorazione troppo strana, e dare quelle sfumature all’argilla è difficile, a meno che non sia stata colorata. Dopotutto Filiberto è un artista.

IPOTESI Ulteriori. La creatura è stata “sguinzagliata” proprio con l’intento di saggiare le nostre reazioni alla vista di un alieno. Chi l’ha “creata”? Gli alieni? Qualche misterioso ente governativo? I Men in Black?

Nel 2011, da questa incredibile storia, è nato un libro: Il caso Caponi, un incontro unico al mondo. Sul sito ufficiale di Filiberto Caponi troverete tutte le foto della creatura aliena.


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