E’ caccia all’acqua nel Sistema Solare. La corsa agli indizi che rivelano oceani nascosti, ghiacci o semplici molecole era cominciata all’inizio degli anni ‘70, ma non e’ mai stata intensa come in questi ultimi anni.


Contrariamente a quanto può essere creduto, nello spazio esistono grandi quantità di acqua. La molecola d'acqua è composta da due atomi di idrogeno e uno d'ossigeno. L'idrogeno è stato prodotto durante il Big Bang e si trova un po' ovunque nell'Universo; l'ossigeno è prodotto dalle stelle con la nucleosintesi ed è disperso nello spazio soprattutto quando queste esplodono come supernovae. L'acqua esiste nello spazio soltanto in forma solida (ghiaccio) o gassosa (vapore acqueo), mai liquida, perché le condizioni di pressione e temperatura non lo consentono. L'acqua ha un ruolo importante nel processo che porta alla formazione dei pianeti; anche se non è ancora ben chiaro come, essa contribuisce alla formazione della loro atmosfera. La misurazione della quantità totale di acqua presente in alcune regioni della nostra galassia ha mostrato che essa è più abbondante di quanto ci si aspettasse e a una temperatura media di –263 °C; inoltre si trova in forma ghiacciata per il 99% e in forma gassosa per l'1%. L'acqua è necessariamente di origine esterna, forse portata da meteoriti o proveniente dagli anelli e dai satelliti ghiacciati.


Ecco le principali tappe della caccia all’acqua al di fuori della Terra:

- LA COMETA KOHOUTEK: e’ stata il primo corpo celeste nel quale e’ stata rilevata la presenza di tracce d’acqua. Le prime osservazioni risalgono al 1973, sono state condotte dall’Italia, dall’osservatorio di Asiago, e successivamente confermate dalla comunita’ scientifica internazionale. Che sulle comete ci fosse ghiaccio si sospettava, ma soltanto allora degli strumenti riuscirono a vederlo chiaramente.


- LUNA: i primi a scoprire tracce d’acqua, sotto forma di molecole imprigionate nelle rocce, sono stati gli strumenti a bordo di tre sonde: l’indiana Chandrayaan-1, la sonda Cassini con il radar italo-americano Vims (Visual and infrared mapping spectrometer) e l’americana Deep Space. I loro dati hanno cancellato il luogo comune che vedeva la Luna come un luogo completamente secco e oggi, appunto, c’e’ l’annuncio della scoperta di acqua.


- MARTE: le prime tracce della presenza di ghiaccio d’acqua sul pianeta rosso sono state rilevate da due radar, entrambi progettati dall’universita’ di Roma La Sapienza e dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa: il Marsis (sulla sonda europea Mars Express) e Sharad (sul Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa). La sonda-laboratorio della Nasa Phoenix ha inoltre dimostrato che il Polo Nord di Marte avrebbe avuto in passato tutti i requisiti per essere stato “abitabile” perche’ sali e minerali presenti nel terreno conservano tracce d’acqua e ancora oggi nel sottosuolo e’ imprigionato uno strato di ghiaccio.


- ENCELADO: nubi di vapore sulla piccola luna di Saturno sono state osservate nel 2006 dalla sonda Cassini. Il fenomeno era evidente nel Polo Sud, mentre la superficie della luna era resa brillante dalla presenza di ghiaccio.


- EUROPA: c’e’ acqua anche sotto la superficie della piu’ luminosa delle 17 Lune di Giove. E’ stata scoperta nel 2000 dalle misure del campo magnetico fatte dalla sonda Galileo e i dati sembrano indicare che sotto la superficie ghiacciata di questa luna c’e’ molto probabilmente un oceano liquido e salato.


- AMALTEA: la sonda americana Galileo ha scoperto nel 2002 che la terza luna interna di Giove e’ formata da rocce ghiacciate meno dense dell’acqua.


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