Le aurore polari (boreali se si verificano nei pressi del Polo Nord, australi se si verificano nei pressi del Polo Sud) sono fenomeni luminosi formati da larghe bande colorate di rosso, azzurro o verde.

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A causare tali spettacoli è l'energia del vento solare che interagisce con l'atmosfera della Terra. Quando le particelle elettriche del vento solare investono l'alta atmosfera, eccitano gli atomi dell'aria (azoto ed ossigeno), facendo passare gli elettroni su un'orbita più esterna e più energetica. Ma gli elettroni tornano velocemente al loro posto e nel farlo emettono l'energia in eccesso sotto forma di luce.
Il fatto che le aurore polari si verifichino soltanto alle alte latitudini è una conseguenza della geometria del campo magnetico terrestre. Le particelle del vento solare, che hanno carica elettrica, vengono attirate verso i Poli Magnetici, che all'incirca corrispondono con i Poli Geografici.
Solo in caso di ondate di vento solare eccezionalmente intense si possono ammirare le aurore anche a latitudini più basse; come successe nel 1959, quando si verificò l'Evento di Carrington, ovvero la più grande tempesta solare mai registrata. Le aurore furono visibili anche a basse latitudini, negli Stati Uniti e in Europa (anche in Italia) e fu allora che se ne capì la causa, notando che il Sole, in quei giorni, aveva macchie solari eccezionalmente grandi.